Fico certifica la fine del M5s: “Non siamo nati per stare al potere”. E la Lezzi prepara l’addio al Movimento
«Quando siamo nati eravamo contro il potere, e ora al potere ci siamo noi. Dobbiamo risolvere questa contraddizione. La crisi era inevitabile con la nostra entrata al governo». Così il presidente della Camera Roberto Fico, a proposito del momento delicato del M5S.
Nell’intervista al Fatto Quotidiano, Fico auspica che “nella fase che porterà agli stati generali” M5S “da qui a medio termine” sia nominata “una governance”. «L’epoca del capo politico così come l’abbiamo conosciuta – sottolinea il presidente di Montecitorio – è tramontata. Ora sarebbe meglio eleggere un portavoce nazionale e una struttura collegiale, che rappresenti tutte le anime, dagli attivisti ai consiglieri comunali e regionali fino ai parlamentari. E sulle decisioni importanti vanno consultati gli iscritti, online».
Fico non esclude poi un suo eventuale ingresso nella segreteria: «Sono disposto a dare un contributo in un momento di difficoltà, come faccio da quando sono nel M5S». E sulla “guerra” in atto tra una parte del gruppo parlamentare e la piattaforma Rousseau, osserva: «Nel M5S non devono esistere nemici. Rousseau rappresenta un modello nuovo e moderno. Se ne deve discutere nel percorso degli stati generali».
Barbara Lezzi lascia la chat interna al M5s
Quanto al momento delicato del Movimento, la riprova arriva da Barbara Lezzi. L’ex ministro del Sud ha abbandonato clamorosamente la chat interna del gruppo WhatsApp del M5s. Una notizia rivelata da uno dei grillini iscritti, che ha anche riportato alcune esternazioni della Lezzi. L’esponente pugliese non ha mai accettato la sua uscita dalla compagine governativa e dall’accordo con il Pd è in continua polemica con i vertici M5s.
«Preferisco concentrarmi sul lavoro e non farmi distrarre dalle chat che ritengo non siano il luogo adatto di discussione. Al buon idiota che ha diffuso il mio commento nella chat che alludeva alle scanziate sull’abbraccio a Paragone, ho risposto con ciò che dico da anni: se non dovessi trovarmi più bene, me ne andrei a casa e non in altri gruppi. A casa e basta». Ma di questo passo, a casa ci andranno tutti i parlamentari grillini. Dopo le prossime elezioni.