Libia, pescatori italiani tenuti in ostaggio da 24 giorni. Ora Di Maio si svegli

Piรน di tre settimane, tanto รจ passato dal sequestro di 18 pescatori italiani. Arrestati e reclusi a Bengasi, in Libia, dai militari del generale Khalifa Haftar. Ma dal primo settembre non cโ€™รจ stata alcuna svolta, soltanto qualche labile rimostranza da parte del ministero degli Esteri guidato da un sempre piรน ingessato Luigi Di Maio. Ad alzare la voce ci hanno pensato piรน che altro colleghi e familiari dei rapiti, in particolare due giorni fa quando da Mazara del Vallo sono giunti a Roma e sono stati ricevuti dal consigliere diplomatico del premier Conte a Palazzo Chigi e poi dal capo dellโ€™Unitร  di Crisi del ministero alla Farnesina. โ€œCi hanno dato mille rassicurazioni, ci hanno spiegato di quanto sia difficile questo negoziato con i libiciโ€, ha dichiarato Marco Marrone, lโ€™armatore di uno dei due pescherecci, come riportato da Repubblica. โ€œNoi siamo sicuri dellโ€™impegno del governo, ma sono trascorsi giร  22 giorni dal momento di questo arresto: bisogna accelerare, non รจ possibile che i nostri uomini rimangano ancora bloccati in Libiaโ€œ.

Nessun alibi

Ora, per lโ€™esattezza, di giorni ne sono passati 24 e purtroppo i pescatori italiani sono ancora nelle mani del leader militare della Cirenaica. Lโ€™impegno del governo dunque non รจ stato affatto proficuo e da questa vicenda emerge tutta lโ€™inconsistenza in politica estera di un esecutivo che รจ riuscito a dilapidare quella flebile voce in capitolo che ci era rimasta in Libia. Siamo ora costretti ad affidarci alla benevolenza turca in Tripolitania (ed รจ tutto dire) e degli Emirati Arabi Uniti, il piรน attivo sostenitore di Haftar, in Cirenaica (ed รจ tutto ribadire). โ€œAdesso che il referendum e le elezioni si sono svolti il governo italiano non ha piรน alibi: deve mettere piรน forza nel chiedere ai libici di rilasciare immediatamente i nostri uominiโ€œ, hanno tuonato i familiari dei pescatori sequestrati.

Darsi una mossa

A dirla tutta di alibi il governo non ce ne aveva neppure prima della tornata elettorale. Eppure la sensazione generale, inevitabile visti gli esiti delle trattative, รจ proprio questa: lโ€™esecutivo giallofucsia รจ concentrato nel compiere errori interni e barcolla fuori dai confini nazionali. In tutto questo, dopo lโ€™incredibile e al contempo inaccettabile richiesta di scambio avanzata da Haftar โ€“ i nostri pescatori in cambio di 4 scafisti/calciatori libici โ€“ a Bengasi hanno provato pure ad accusare gli italiani sequestrati di essere dei trafficanti di droga. Unโ€™accusa grottesca per tentare dunque di aumentare la posta del negoziato con lโ€™Italia, che deve accelerare i tempi per riportare a casa 18 cittadini incarcerati ingiustamente in Libia.

Eugenio Palazzini

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarร  pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.