Extracomunitario positivo esce dalla zona rossa e girà per la città
Un cittadino extracomunitario, proveniente dalla cosiddetta zona rossa della Missione di Speranza e Carità della comunità di Biagio Conte, si è presentato autonomamente all’ufficio Immigrazione della questura di Palermo.
L’uomo avrebbe anche preso un autobus viaggiando a contatto con altre persone e dopo la notizia è scattata la procedura per ricostruire tutti i passaggi del suo viaggio da un punto all’altro della città. A denunciare l’accaduto è stato Giovanni Assenzio, segretario provinciale del sindacato di polizia Usip Palermo. “È di tutta evidenza – si legge in una nota – come tale notizia ci abbia lasciato sbigottiti. La vicenda ci preoccupa, e non poco non solo per gli inevitabili effetti negativi, qualora si riscontrassero soggetti positivi al Covid-19 all’interno di tali uffici, quanto, e soprattutto, se dovessero venir meno le profilassi sanitarie previste per l’ufficio con l’espletamento dei tamponi per tutti quei colleghi che hanno avuto contatti con il soggetto”. Assenzio fa poi riferimento alla questione migranti: “Anche la scorsa settimana – ha aggiunto – non sono mancate forti criticità nelle operazioni di sbarco, dalla nave “Allegra” di GNV, dei migranti posti in quarantena, per la troppa confusione ingenerata e per le condizioni precarie, sotto il profilo sanitario, in cui hanno operato i colleghi. Alla luce di quanto sopra esposto, l’Unione Sindacale Italiana Poliziotti chiede di conoscere quali misure ha adottato e intende adottare la Questura per la salvaguardia della salute dei colleghi dell’Ufficio Immigrazione, notoriamente molto esposti per l’attività cui sono chiamati a svolgere”.
Nelle prossime ore si saprà se tutti i dipendenti dell’ufficio saranno sottoposti a tampone, oppure solo coloro che sono venuti a contatto con l’extracomunitario. La situazione più preoccupante però, resta all’interno delle quattro strutture di Biagio Conte che accolgono indigenti ed extracomunitari. La Regione ha fatto sapere che dei 75 nuovi casi positivi nelle ultime 24 ore, 21 sono ospiti della comunità Biagio Conte. In Sicilia ad oggi il totale è di 2348 persone positive. Tre le persone decedute per un numero complessivo di vittime che sale a 299, mentre 40 sono i nuovi dimessi. “Ci troviamo di fronte a una situazione non semplice perché nelle quattro strutture sono ospitate molte persone ed è difficile garantire il distanziamento fisico – dice Pier Occorso, medico di Msf impegnato a Palermo -. Se i più vulnerabili dovessero contrarre il Covid-19, la loro precaria situazione verrebbe seriamente aggravata. Comprendendo il difficile momento per la città di Palermo e apprezzando lo sforzo delle istituzioni, uniamo la nostra voce a quella dei volontari della Missione per chiedere una risposta più rapida possibile”.
E in virtù della situazione attuale Medici senza frontiere ha chiesto ufficialmente l’evacuazione dei casi più vulnerabili all’interno della Missione. Msf ha inviato da qualche mese il proprio team per identificare i casi più vulnerabili, dal punto di vista sanitario e socio-sanitario, e supportare i volontari delle strutture nel rafforzamento delle misure in contrasto all’emergenza sanitaria. L’intervento adesso si svolge in collaborazione con il Dipartimento di epidemiologia e prevenzione della Asp di Palermo ma si evince la difficoltà nel contenere il focolaio. Sempre in collaborazione con l’Asp di Palermo, un team Msf continua l’affiancamento delle autorità sanitarie locali a Lampedusa durante gli screening medici agli sbarchi nel rispetto delle misure anti-Covid.
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