L’Ue ha deciso: saranno i cittadini a pagare per il Recovery Fund
Il parlamento europeo ha lavorato, durante la settimana appena trascorsa, al fine di approvare nuove imposte – chiamate “risorse proprie” – utili ad aumentare gli introiti dell’Unione Europea, così da ripagare gli investimenti del Recovery Fund: il progetto del Consiglio è stato approvato dagli europarlamentari con 455 voti favorevoli, 146 contrari e 88 astensioni, ma la consapevolezza circa un prossimo aumento delle tasse in favore dell’Ue era preventivabile da tempo. Oltre al Recovery Fund, che vedrà un impegno pari a 750 miliardi di euro, in seguito alla Brexit l’Unione ha perso un contributore netto dal valore superiore ai 10 miliardi, rendendo così inevitabile l’imminente approvazione di nuove imposte comunitarie.
Nuove tasse sulle spalle dei cittadini
Le nuove imposte dell’Unione Europea, utili ad aumentare le cosiddette “risorse proprie”, riguardano una tassa di 80 centesimi al kg per la plastica, prevista in attuazione già a gennaio 2021, oltre ad un’imposta sulle transizioni finanziarie ed il gettito del meccanismo di adeguamento del carbonio alla frontiera, che dovrebbero arrivare nei prossimi tre o quattro anni, insieme alla tassa sul digitale (Dt).
Un tentativo di placare gli animi dei dissidenti è arrivato dall’europarlamentare francese Hayer, che ha giustificato così le nuove tasse: “Faremo in modo che il debito venga ripagato da giganti della tecnologia, evasori fiscali, grandi inquinatori stranieri”. In realtà, prendendo in esame la plastic tax, che è la prima nel calendario di attuazione, si può facilmente dedurre come questa andrà a pesare sulle spalle delle popolazioni europee, e non solo sui ricchi produttori, i quali faranno pagare l’aumento delle imposte direttamente ai fruitori, ossia i cittadini.
Autolesionismo italiano: l’appoggio del governo alle nuove tasse
L’Italia, come contributore netto dell’Ue, negli ultimi vent’anni ha perso circa 100 miliardi di euro, versati e mai recuperati, in aggiunta all’austerità impostaci continuamente e costantemente nel corso degli anni, al fine di onorare e rispettare il famigerato patto di stabilità e crescita. Un peggioramento della situazione sopra descritta viene previsto da Simona Baldassarre – eurodeputata della Lega – che ha commentato in maniera pungente l’approvazione delle nuove imposte: “Meno soldi per i cittadini, più soldi per la Commissione che li spenderà per gli utilissimi programmi del Recovery Fund”.
Se da una parte c’è chi critica le riforme dell’unione politica, dall’altra c’è chi le appoggia, come Pd e Movimento 5 Stelle, che vedono apparentemente di buon occhio il finanziamento del fondo di ricostruzione per mano dei cittadini italiani, evitando appositamente di unirsi al coro contrario dell’europarlamentare Baldassarre. Per l’entrata in vigore delle imposte approvate dal parlamento europeo, tuttavia, è richiesta l’approvazione unanime degli Stati membri, perciò il processo non sarà estremamente rapido benché l’Unione auspichi che si concretizzino almeno due nuove tasse nel 2021, tra cui la Plastic Tax.
Giacomo Garuti