Prete ucciso dall’immigrato, Gad Lerner accusa gli italiani “che odiano”. E forse Meloni e Salvini…
Un orrendo fatto di cronaca. Uno squilibrato tunisino che ha ucciso un prete a Como, diventa occasione di strumentalizzazione politica.
L’ultima delirante provocazione, firmata su Twitter da Gad Lerner, estrapola una frase del direttore della Caritas di Como, per instillare una suggestione. Non detta, ma che traspare in filigrana. Se un immigrato africano ha ucciso un prete è colpa dei sovranisti. Di chi chiede un freno all’immigrazione. Il solito metodo della lista di proscrizione, che l’ex giornalista di Lotta Continua evidentemente non ha dimenticato. Manca solo la foto di Salvini e Meloni, come mandanti dell’omicidio e il resto è fatto.
Ecco che cosa ha scritto Gad Lerner
Gad Lerner scrive un Tweet che rende plastica la differenza tra giornalismo e propaganda. Cita una frase di un’intervista al Giorno di Roberto Bernasconi, direttore della Diocesi di Como. Il quale, dice, sulla morte di Don Malgesini: «È una tragedia che nasce dall’odio che monta in questi giorni ed è la causa scatenante al di là della persona fisica che ha compiuto questo gesto. O la smettiamo di odiarci o tragedie come questa si ripeteranno». Il giornalista del Giorno gli chiede se il riferimento sia per esempio relativo alla giunta di centrodestra. Bernasconi precisa, invece di non riferirsi, però al gesto dell’assessora che, nei giorni scorsi, ha tolto una coperta a un senzatetto (“Non c’entra nulla”). «Mi riferisco a chi usa queste persone per portare avanti dei discorsi che sono personali per cui non è che fanno il bene di queste persone. Va messa al centro la persone per quello che è».
La strumentalizzazione sul prete ucciso
Insomma, se Gad Lerner non lo avesse capito, la Caritas di Como ha tirato in ballo propri i portabandiera dell’accoglienza “ideologica”. Quelli come lui. Quelli che strumentalizzano i migranti e gli sbandati come l’assassino di Don Malgesini.
La vera posizione del direttore della Caritas di Como
Se non ci credete, leggete il suo editoriale del maggio di due anni fa, sui senza tetto. «Queste persone – aveva scritto Bernasconi relativamente ai senza tetto di Como – rischiano di essere aiutate male e strumentalizzate da chi porta avanti battaglie ideologiche (per esempio contro le istituzioni), senza pensare che occorre innanzitutto un’accoglienza e un accompagnamento responsabili. Basati su doti umane, preparazione, formazione».
Ecco, se noi ragionassimo come Gad Lerner, diremmo che la Caritas di Como ce l’ha con Gad Lerner. Ma noi non ragioniamo come lui. Grazie a Dio.