Lamorgese si dice impotente sugli sbarchi: «Non posso fare nulla. E le navi quarantena costano…»
Il ministro dell’Interno non può fare nulla contro l’immigrazione clandestina. Finché non si risolve il problema delle guerre e della fame nel mondo, l’Italia è impotente. Così parlo Luciana Lamorgese dal forum di Cernobbio.
Almeno gli italiani sanno che cosa ci aspetta nei giorni a venire con il Pd e il M5s al governo. Sbarchi indiscriminati, senza possibilità di intervenire. Sentite che cosa ha detto oggi la responsabile del Viminale. “Gli sbarchi devono essere bloccati dal paese di origine, i migranti non devono partire ma se poi partono non credo di poter bloccare i barchini autonomi affondandoli o non facendoli arrivare sulle nostre coste”. Così la ministra dell’Interno al forum Ambrosetti di Cernobbio. “Gli sbarchi autonomi con barche e barchini ci sono sempre stati”, ha aggiunto il ministro.
“Le Ong non portano tutti questi migranti”
“Non si fa mai il distinguo tra nave di ong e barchini autonomi, tutti i numeri degli arrivi di luglio sono di barchini, l’unica ong che è sbarcata portava 350 migranti ed è arrivata la scorsa settimana. Su un numero così elevato di arrivi, e questo lo sa anche Roberto Maroni che è stato ministro dell’Interno, la maggior parte sono sbarchi autonomi”, ha sottolineato quindi Lamorgese Lo ha detto il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese al forum Ambrosetti di Cernobbio.
Lamorgese a Cernobbio parla dei costi delle navi
La scelta del governo delle navi per la quarantena dei migranti sbarcati in Italia “nasce dall’esigenza di garantire anche le comunità locali” e non sono in chiave elettorale. “Le navi quarantena servono per tenere 14 giorni fermi i migranti che arrivano sul nostro territorio, proteggendo le comunità che erano in preoccupazione, visto che siamo in epoca di pandemia”, ha detto ancora la ministra. Il governo ha preso la decisione in chiave elettorale per le Regionali del 20 settembre? Lamorgese nega e si trincera dietro il suo ruolo “tecnico”. «Non sono un politico e faccio un ragionamento di sicurezza dei territori».
“La quarantena sulla terra ferma era meno costosa”
Sul fronte dei costi “è stata fatta una gara dalla Protezione civile. Ci saranno dei costi ovviamente. Costi che ci sarebbero stati egualmente, anche se in misura minore”, se la quarantena “fosse stata sul territorio”. Tuttavia, rassicura la responsabile del Viminale «certamente con una garanzia maggiore e con maggiore sicurezza», ha aggiunto. Infine, il pistolotto generalista, sulla fame del mondo. Sulle ingiustizie del pianeta. Sulla necessità delle soluzioni globaliste. Infai, dice Lamorgese «sui fenomeni migratori emerge tutta la necessità di politiche pubbliche lungimiranti, capaci di promuovere, secondo il monito di autorevoli figure del nostro tempo, condizioni di maggiore equità su scala mondiale». Insomma, un ottimo modo per lavarsi le mani. E un perentorio invito agli italiani, che si può tradurre in poche parole: rassegnatevi all’immigrazione di massa.