Terremoto nel Movimento 5 Stelle: 30 parlamentari sono pronti all’addio. Ora per Conte si mette davvero male

Trenta parlamentari grillini pronti all’addio al Movimentio. A sganciare la bomba è il “Corriere della sera” all’indomani dello strappo registrato tra i seguaci di Grillo e Casaleggio alla Camera, dove il governo ha imposto la fiducia sul decreto Covid. Uno scenario che ha mandato nel caos il gruppo pentastellato e che rischia di ripetersi oggi al Senato, dove il governo ha chiesto il voto blindato sul dl Semplificazioni e i numeri per la maggioranza sono molto più risicati.

Anche perché gli strascichi di quanto successo a Montecitorio non si sono esauriti. Stando a quanto racconta il Corriere, sono tanti i parlamentari che non hanno fatto marcia indietro rispetto alle critiche al premier. Come Alvise Maniero: «Non ho capito sinceramente la ratio con cui è stata posta la fiducia. Io sono orgoglioso di avere firmato quell’emendamento. Se una cosa non è giusta io non la voto». Anche Elisa Siragusa è critica: «Non era un voto di fiducia sul governo, era un atto di forza del governo sul Parlamento».

Tra i più polemici c’è l’ex ministra Giulia Grillo, che sarebbe tra i trenta pronti a promuovere una scissione “dibattistiana”. Sulle barricate anche Massimo Misiti e Yana Ehm. In tanti, tra gli assenti al voto di fiducia di Montecitorio, preferiscono non parlare. Un silenzio che la dice già lunga sullo stato d’animo.

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