Musumeci furibondo con Conte: «I migranti fanno quello che vogliono, gli italiani ingabbiati»

«Non si può consentire che migliaia e migliaia di migranti, autonomamente o con le navi delle Ong, possano sbarcare su una terra che è rimasta per mesi in ginocchio. E che adesso guarda con una certa prospettiva per poter riprendersi. Roma è stata da questo punto di vista molto impreparata perché con approssimazione ha affrontato un fenomeno che invece si preannunciava già dal mese di marzo». Ad affermarlo è il governatore siciliano, Nello Musumeci, a SkyTg24. «Se dipendesse da me e avessi l’autorità per farlo, chiuderei i porti. Questo non significa non dovere assistere chi è in mare ma tener conto della sicurezza».

Musumeci: «I migranti scappano dagli hotspot»

È un fiume in piena, il governatore. «Ai cittadini siciliani ogni giorno chiediamo di stare attenti, rispettare la distanza e indossare la mascherina. Poi, invece, i migranti scappano dagli hotspot, che sono una sorta di macello, senza garanzie igienico sanitarie». Musumeci ribadisce di essere contrario a «tendopoli o baraccopoli per ragioni di sicurezza legate ai cittadini siciliani e ai migranti».

«Ci sono state molte carenze da parte del governo»

«Le carenze da parte dello Stato ci sono state e su quelle non abbiamo mai fatto speculazioni. In tre-quattro mesi non sono mancati i momenti di incertezza da parte di Roma», incalza Musumeci. «Ad esempio abbiamo atteso per settimane e settimane che in periferia arrivassero camici, guanti, e mascherine. Lo Stato si è fatto cogliere impreparato».

Musumeci e le tonnellate di materiale acquistato

«Uno Stato capace di gestire le emergenze – ha aggiunto il governatore – non cerca sui mercati i fornitori.  Ma requisisce alcune aziende per produrre quello che serve. Invece andando alla ricerca nei mercati dei dpi è finita che ogni Regione si è dovuta attrezzare. Noi abbiamo acquistato in Cina 150 tonnellate di materiale, affittando degli aerei per far arrivare i dispositivi sull’isola».

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