Ora uno studio smonta le Ong: “Rapporti tra loro e trafficanti”

โ€œPull factorโ€ รจ uno di quei termini inglesi che abbiamo imparato a conoscere negli ultimi anni ed entrati nel linguaggio comune. Il termine fa riferimento a una delle emergenze piรน importanti del nostro Paese, quella riguardante lโ€™immigrazione clandestina.

Ci si riferisce, in particolare, alla capacitร  o meno di alcuni fattori di costituire un elemento di attrazione per spingere sempre piรน migranti in mare. Con particolare attenzione al discorso riguardante le Ong. Da anni ci si chiede se la presenza nel Mediterraneo centrale delle navi di queste organizzazioni favorisca o meno le partenze dalle coste libiche dei barconi.

Su questo tema insistono diverse divisioni, in Italia come allโ€™estero. Distanze non solo di vedute, ma anche ideologiche: chi รจ vicino politicamente alle attivitร  delle organizzazioni non ammetterร  mai che la presenza delle navi รจ un “pull factor” per i migranti, chi invece vorrebbe le Ong ferme nei porti ha sempre dichiarato il contrario e cioรจ che i mezzi delle organizzazioni potrebbero richiamare sempre piรน barconi verso le coste europee.

Sul quotidiano tedesco Die Welt nei giorni scorsi รจ uscito uno studio molto interessante, soprattutto obiettivo. Cosรฌ come rimarcato su LaVeritร , si tratta di unโ€™analisi svolta dal Gasim, ossia il centro di analisi strategiche sull’immigrazione illegale del ministero dell’Interno tedesco. รˆ quindi uno studio portato avanti da un ente pubblico tedesco che, come tale, รจ chiamato ad una certa imparzialitร  nelle sue considerazioni.

Nellโ€™analisi del Gasim sono stati sottolineati due aspetti. Il primo ha a che fare con le previsioni per i prossimi mesi: โ€œL’esperienza ha dimostrato โ€“ si legge nel documento riportato da Die Welt โ€“ che ci sarร  un aumento delle partenze nei prossimi mesi estiviโ€. E fin qui nulla di sorprendente, visto che รจ da anni che il fenomeno migratorio raggiunge il suo apice in estate, quando le condizioni meteo appaiono piรน favorevoli alle traversate.

Lโ€™altro aspetto riguarda invece per lโ€™appunto i โ€œPull Factorโ€ per valutare lโ€™entitร  del fenomeno migratorio nelle prossime settimane che potrebbe dipendere, tra le altre cose, โ€œdall’intensitร  dei combattimenti in Libia, dall’ulteriore sviluppo della pandemia di Covid e dalle capacitร  delle reti di contrabbando e dai soccorsi marittimi statali e privatiโ€.

A risaltare allโ€™occhio in questo passaggio dellโ€™analisi รจ questโ€™ultimo punto: i soccorsi statali e privati, potrebbero rappresentare uno dei fattori piรน importanti da valutare per capire lโ€™intensitร  del fenomeno migratorio. La presenza di navi Ong quindi potrebbe indurre a piรน partenze dalle coste libiche.

Attenzione perรฒ: i soccorsi privati non vengono visti come il “pull factor” principale, ma accorpati assieme ad altri elementi in grado di determinare lโ€™andamento dei flussi. Nello studio รจ stato infatti specificato che le partenze vengono notate e registrate anche quando non ci sono in mare le navi Ong. Inoltre, ampio risalto รจ stato dato agli sbarchi fantasma e dunque alla presenza di approdi autonomi che ogni mese si verificano lungo le nostre coste.

Tuttavia, come specificato nella stessa analisi, quando ci sono navi delle organizzazioni tutto risulta in qualche modo piรน semplice: โ€œQuando sono presenti navi delle Ong, ci sono partenze concordate โ€“ si legge nello studio di Gasim โ€“ Secondo rifugiati e migranti, i trafficanti usano la funzione di localizzazione di vari siti Web per determinare la posizione delle navi delle Ong, e in singoli casi le hanno contattate tramite telefono satellitareโ€.

In poche parole, per i trafficanti basta dare un’occhiata a dei comuni siti in cui vengono attestate le posizioni in mare delle navi e, una volta rintracciate le coordinate di quelle delle Ong, possono inviare il proprio โ€œcaricoโ€ di migranti. Dunque, niente spauracchio di motovedette e quantโ€™altro possa fermare la corsa dei barconi lanciati direttamente poi verso le navi umanitarie, con i migranti a bordo che hanno la possibilitร  di arrivare in Europa.

Due quindi i rilievi mossi dallo studio tedesco: rendere la vita piรน semplice a chi manda in avanscoperta i barconi nel Mediterraneo centrale da un lato, essere direttamente contattati a volte dalle coste libiche dallโ€™altro. Un contesto quindi dove, comunque la si veda sotto il profilo ideologico, il ruolo delle organizzazioni non governative รจ tuttโ€™altro che secondario nelle dinamiche dei flussi migratori.

Chissร  se nella sede della Cancelleria tedesca a questo rapporto verrร  dato peso. Sono due le Ong tedesche impegnate nel Mediterraneo: la Sea Watch e la Sea Eye, entrambe dal governo di Berlino non hanno mai ricevuto richiami per il fatto di portare migranti in territorio Ue. Al contrario, il rapporto tra le due organizzazioni e lโ€™esecutivo guidato da Angela Merkel รจ sempre apparso piuttosto โ€œambiguoโ€.

il giornale.it

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