La furia iconoclasta continua: sfregiato il monumento ai parà
Dietro la labile maschera dei protettori dei diritti di tutti si nascondono i distruttori della storia, nei cui intenti c’è quello di cancellare il passato eliminandone le tracce fatte di icone marmoree e metalliche.
Si scagliano con violenza contro i simboli culturali e sociali dello Stato in nome di una democrazia dai lineamenti ambigui, che tutela e protegge solo gli esponenti di un unico pensiero, l’unico accettato, il loro. Negli Stati Uniti le statue dei pionieri e dei personaggi che hanno contribuito a rendere grande quel Paese cadono come birilli e uno degli ultimi a subire un simile oltraggio è stato Cristoforo Colombo. Da noi a finire nel mirino è stato Indro Montanelli, la cui statua è stata vandalizzata in più occasioni. L’ultimo atto della furia iconoclasta ha colpito un monumento intitolato ai caduti della Folgore ed esposto a Bergamo.
“Ad imperitura memoria di tutti i paracadutisti caduti”, si legge nella targa di marmo del monumento alla memoria inaugurato appena un anno fa, il 7 luglio 2019, a Bergamo. Una data che dev’essere stata indigesta per qualcuno, visto che esattamente 12 mesi dopo, notte tra il 6 e l’7 luglio 2020, la targa è stata brutalmente vandalizzata in modo irreparabile, spezzata in due. La notizia è stata diffusa dal sito Congedati Folgore, al quale è stato segnalato l’atto deprecabile che ha distrutto un monumento dedicato a chi per la Patria e i suoi cittadini ha speso la sua vita fino alla fine. L’ondata d’odio per i simboli, quindi, si è abbattuta anche contro chi è morto per garantire la pace e la libertà al Paese.
Probabilmente chi ha sfregiato in modo così vigliacco, durante la notte, un monumento alla memoria non conosce la storia. Non sa nulla della seconda battaglia di El Alamein dell’autunno del 1942, quando i paracadutisti della Folgore ottennero l’onore delle armi da parte dei nemici britannici. I più alti graduati si complimentarono con i generali Frattini e Bignami per il comportamento della divisione Folgore e della divisione Pavia in battaglia. La Folgore si arrese ai nemici dopo giorni di marcia nel deserto senza le armi, senza mai esporre bandiera bianca e senza mai alzare le mani davanti al nemico. Per il comportamento eroico mostrato in quell’occasione, la 185a Divisione Folgore e i suoi Reggimenti vennero insigniti con la Medaglia d’oro al Valore Militare. Chi ha oltraggiato la memoria non sa dei 46 paracadutisti morti nell’incidente aereo del 9 novembre 1971, quando alla Meloria un aereo della RAF cadde per circostanze ignote durante un’esercitazione su ampia scala.
I monumenti dedicati alla Folgore non è la prima volta che vengono presi di mira dall’odio iconoclasta. Solo pochi anni fa un altro monumento era stato barbaramente distrutto a Parma a pochi giorni dalla sua inaugurazione. In quell’occasione, sopra ciò che restava del monumento bruciato e vandalizzato, comparve un mazzo di fiori con un biglietto: “L’idiozia delle bestie non cancella il vostro valore: onore a voi”. Era stato deposto da un cittadino che aveva preferito restare anonimo, che con il suo gesto spontaneo ha reso giustizia.
In queste ore è arrivato il biasimo di Fratelli d’Italia in una nota firmata da Salvatore Deidda, Wanda Ferro e Davide Galantino, componenti FdI in Commissione Difesa. “Fratelli d’Italia ha già depositato una proposta di legge per inasprire le pene per chi danneggia il nostro patrimonio storico culturale ma a maggior ragione condanniamo lo sfregio al monumento dedicato ai nostri paracadutisti, inaugurato esattamente un anno fa. Presenteremo una interrogazione per chiedere tutela ma anche una ferma condanna del governo verso le frange antimilitariste, per fortuna una piccola minoranza, che però non può restare impunita dopo questi atti vandalici”, si legge nel comunicato.
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