Platinette: “Legge sull’omofobia? Una putt*** colossale. E l’utero in affitto è uno schifo”
Roma, 6 lug – Chiunque parli contro il ddl Zan-Scalfarotto, cioè il disegno di legge contro l’omotransfobia, viene automaticamente crocifisso in quanto retrogrado, liberticida e, appunto, omofobo. Non la pensa così, però, Mauro Coruzzi, famoso con il suo nome d’arte Platinette. La prima drag queen della televisione italiana, infatti, non ha usato giri di parole, definendo tutto il can can mediatico su questo tema come una «puttanata colossale». In un’intervista concessa alla Verità, Platinette è stato chiarissimo: «Non sopporto il vittimismo Lgbt. Il ddl contro l’omofobia non serve».
Una legge liberticida
In sintesi, Platinette condivide la stessa preoccupazione di coloro che avversano il ddl, i quali parlano di una legge liberticida: «Mi annoia l’idea di dover limitare ancora una volta l’ironia, il linguaggio non convenzionale. Se dico a una persona “sei proprio una finocchia persa”, che cosa c’è che non va? Ci sono famiglie orrende, nuclei familiari imbarazzanti ma perché non si può fare il family day se altri sfilano nel gay pride? E non sopporto il vittimismo, il piagnisteo continuo degli Lgbt», ha affermato il noto conduttore televisivo.
L’inutilità dei matrimoni gay
Platinette però è un fiume in piena, e se la prende anche con le unioni arcobaleno: «Purtroppo – dice – ho visto molte coppie omosessuali sacrificare il loro universo fatto di differenze quasi ne avessero paura, per una voglia di uniformità, per provare un senso di appartenenza. Sinceramente non capisco e trovo anche la questione oltremodo noiosa. Io sono per la singolarità, vorrei una legge per l’individuo e non ho alcun interesse a formalizzare una famiglia arcobaleno». Anche perché, spiega Platinette, «che bisogno hanno del matrimonio, quando i rapporti omosessuali sono poliamorosi?».
Platinette contro l’utero in affitto
Stesso discorso, poi, per la cosiddetta «omogenitorialità», ossia l’adozione di bambini da parte delle coppie omosessuali: «Nelle coppie dello stesso sesso che si sono sposate, e ne conosco tante, non vedo l’esigenza di diventare genitori. Sembra più un mantra, implacabile, solo delle persone famose e benestanti». Del resto, anche la pratica della cosiddetta «maternità surrogata» trova Platinette fortemente contrario: «L’utero in affitto è una violenza profonda. Ciò che voglio, lo vado a chiedere a una donna pagandola. Orribile».
Vittoria Fiore