Altri tre senatori 5 Stelle pronti a passare alla Lega. Ora il governo Conte rischia grosso
Roma, 3 lug – Se Berlusconi pensa all’ennesimo inciucio, Salvini lavora sottotraccia per dare la spallata definitiva ai giallofucsia. Sì perché il leader della Lega, sfidando Silvio, ha ribadito che la «via maestra» sono e restano le elezioni. Il piano del segretario del Carroccio è chiaro e ben delineato: portare dalla sua parte i senatori «malpancisti» del M5S. Già una decina di giorni fa era stata la senatrice grillina Alessandra Riccardi ad arrivare alla corte di via Bellerio, rendendo sempre più instabile la maggioranza dei giallofucsia a Palazzo Madama, il vero tallone d’Achille del governo. E ora, appunto, Salvini ha messo nel mirino altri tre senatori pentastellati. Che, qualora dovessero passare alla Lega, potrebbero mettere una pietra tombale sul Conte bis.
Chi sono i senatori «malpancisti»
A rivelare questo retroscena è stato Carmelo Lopapa sulla Repubblica di oggi, che ha tracciato l’identikit dei tre possibili transfughi a 5 Stelle. Si tratta, nello specifico, dei senatori Marinella Pacifico, Tiziana Drago e Mattia Crucioli. «Siamo fiduciosi che i colleghi in pausa di riflessione si convincano e vengano con noi entro fine luglio», ha confessato al quotidiano romano un alto dirigente leghista. «Porte aperte a donne e uomini perbene e capaci, lo stanno facendo da tutti i partiti, perché siamo seri e credibili, pronti a vincere le prossime elezioni», ha del resto ribadito Matteo Salvini. E se la Pacifico e Crucioli negano ogni «salto della quaglia», la sempre più impaziente Drago ha tagliato corto: «Forse è il Movimento che mi vorrebbe fuori, chiedete ai vertici», è stato il suo commento piccato che ha chiaramente confermato il mal di pancia.
Così Salvini prepara il ribaltone
Come detto, i numeri dei giallofucsia in Senato – anche a causa delle recenti defezioni – sono risicatissimi. Se veramente i tre senatori «malpancisti» del M5S dovessero imboccare la strada che porta a via Bellerio, il governo Conte rimarrebbe appeso a un filo. Salvini, peraltro, ha già individuato le votazioni chiave che potrebbero sancire il crollo finale dell’attuale esecutivo: come spiega Lopapa su Repubblica, «si tratta di quella sulla risoluzione europea, la più delicata, alla vigilia del Consiglio Ue del 17, quella sul dl Rilancio, infine sullo scostamento di bilancio (che richiede per altro una maggioranza qualificata)». Appurato che Berlusconi fa il doppiogiochista e non è realmente intenzionato a far finire la legislatura, Salvini ha deciso di fare da sé. E chissà che non gli riesca il colpaccio proprio a ridosso dell’anniversario dello «strappo del Papeete». Insomma, la scacchiera è pronta, le pedine si muovono. E lo scacco al re Conte non sembra più fantapolitica.
Valerio Benedetti