“Scuole in appartamento”. E scoppia la bufera su Azzolina
In seguito alla gaffe fatta in conferenza stampa, quando accanto al presidente Giuseppe Conte aveva parlato di una “scuola in appartamento” a Scampia (Napoli), Lucia Azzolina invia le proprie scuse e viene invitata ufficialmente a prendere visione delle realtà scolastiche del territorio da lei citato con troppa leggerezza.
“Un paese che è tanto diverso nelle sue scuole. Perchè noi abbiamo circa 40mila edifici scolastici, 8mila e più autonomie scolastiche. Io ho le scuole-appartamento, presidente, a Scampia e poi ho invece le scuole che sono mega-innovative, e poi ho le scuole nei palazzi dell’800. Quindi noi diamo una cassetta degli attrezzi per rispondere soluzione per soluzione alle singole realtà”. Parole, quelle del ministro dell’Istruzione, che avevano fin da subito scatenato le reazioni da parte delle istituzioni locali.
“In merito alle polemiche suscitate da un’infelice esemplificazione del ministro”, ha dichiarato l’assessore all’istruzione del comune di Napoli Annamaria Palmieri, “non si può non richiamare l’anagrafe scolastica nazionale e regionale: fonte da cui si può evincere senza timore di smentita che al di là degli stereotipi, né Scampia né numerosi altri quartieri popolosi delle periferie napoletane hanno “scuole in appartamenti”. L’assessore, come riferito da Repubblica, ha quindi invitato la Azzolina ad inaugurare il nuovo anno scolastico, “così da visitare di persona le nostre belle scuole, a Scampia come in altri quartieri. Il tema che abbiamo posto come enti locali non riguarda la natura delle strutture ma le misure di adeguamento edilizio necessarie al distanziamento e alla conquista di spazi consoni all’attuazione delle misure di prevenzione sanitaria quale il distanziamento”, specifica con maggior chiarezza la Palmieri. “Spiace che dopo tante interlocuzioni ancora questo non sia chiaro, ci auguriamo che lo diventi al più presto”.
Sul tema è intervenuto anche il presidente dell’ottava Municipalità di Napoli Apostolos Paipais, pronto a smentire l’esistenza della “scuola in appartamento” ed a criticare l’utilizzo con accezione negativa del nome di Scampia,”come se fosse il male assoluto”.
Dopo la figuraccia, Azzolina ha contattato il presidente, come da lui stesso riferito. “Mi ha detto che è dispiaciuta di quanto accaduto e si è scusata per l’errore. Io le ho spiegato che le scuse vanno rivolte a tutta la comunità educante. È uno scivolone che fa riflettere. Sono stati tantissimi i dirigenti scolastici e i docenti che mi hanno contattato, ringraziandomi per la mia presa di posizione”, ha spiegato Paipais.
“Ho voluto quindi ribaltare la situazione in positivo e l’ho invitata, insieme con il sottosegretario De Cristofaro, a venire qui per incontrare le nostre eccellenze, i nostri dirigenti scolastici e vedere il processo di cambiamento che c’è a Scampia ma non solo. Il ministro ha accettato l’invito”, ha anticipato il presidente, chiedendo interventi per il territorio. “Come il ministro, anche le imprese non sanno che a Scampia ci sono delle eccellenze, ho chiesto ad Azzolina di creare un polo per il riscatto di Napoli, un modello per far incontrare domanda e offerta”, ha concluso.
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