Renzi: “Il governo deve durare, sennò al Quirinale i sovranisti ci mettono Orbán”
Roma, 26 giu – Questo governo l’ha voluto lui, Matteo Renzi. Salvini e la Meloni volevano le elezioni (per vincerle), Zingaretti pure (per piazzare i suoi uomini in Parlamento e levarsi dalle scatole i renziani), Di Maio ci stava seriamente pensando, e comunque un esecutivo col Pd per lui non era fattibile. E invece il guitto di Scandicci, per non morire politicamente, ha tirato fuori il coniglio dal cilindro e si è inventato questo governo di disperati. L’obiettivo è sempre stato chiaro: impedire a Salvini di entrare a Palazzo Chigi e durare quel tanto che basta per eleggere un presidente della Repubblica gradito. Governare per il bene degli italiani non è mai stata una priorità, né prima né tantomeno adesso.
Renzi rinserra i ranghi giallofucsia
Questi concetti sono stati ribaditi da Renzi in un’intervista a Repubblica, in cui il leader di Italia viva ha seppellito l’ascia di guerra (i suoi continui ricatti a Conte e all’asse Pd-M5S) per rinserrare i ranghi giallofucsia. Anche perché, se si votasse a breve, la sgangherata truppa renziana faticherebbe non poco a farsi rieleggere. E allora ecco il piano: «Ora bisogna fare un doppio salto ulteriore». E cioè «da un lato concretizzare la massa di risorse annunciata nelle dirette Facebook ma non arrivate ai cittadini», con chiara frecciatina all’«annuncite» di Conte. E «dall’altro sostenere la maggioranza per arrivare al 2023, eleggendo un presidente della Repubblica europeista e filo atlantico».
«L’Italia non deve diventare come l’Ungheria»
Secondo Renzi, infatti, questo «deve essere il nostro traguardo di legislatura. Dobbiamo evitare che il Quirinale sia la gara di ritorno di chi ha perso al Papeete», con chiara allusione al suicidio agostano di Salvini. Nella corsa al Colle, però, il leader della Lega sta trattando con il M5S per mettere fuori gioco il Pd: «Se Salvini e Meloni – commenta Renzi – votano un presidente europeista e filo atlantico, bene. Va invece scongiurato il rischio di ritrovarci con un Capo dello Stato tipo Orbán. Abbiamo mandato a casa Salvini per evitare che l’Italia diventi sovranista e anti Bruxelles come l’Ungheria». Insomma, l’ex premier ha le idee chiare: occorre piazzare al Quirinale un’altra marionetta di Bruxelles, punto. Con buona pace della stragrande maggioranza degli italiani. Che evidentemente non sono tanto intelligenti quanto il giullare gigliato.
Elena Sempione