Deputata Pd alla coop che gestiva immigrati: “Mi servono braccia per campagna elettorale, vi pago”
Roma, 25 giu – Elena Carnevali, parlamentare del Pd, avrebbe chiesto aiuto per la campagna elettorale a una cooperativa che gestiva richiedenti asilo. E’ quanto emerso, stando alla ricostruzione fatta da La Verità, dalle intercettazioni degli inquirenti. Una vicenda che risale al febbraio 2018, a poche settimane dalle elezioni politiche, quando il deputato dem stava correndo per essere rieletta. Le indagini della procura di Bergamo, riguardavano la gestione degli immigrati da parte della cooperativa Ruah che al tempo accoglieva circa 1.600 richiedenti asilo e dichiarava 9 milioni di euro di fatturato con un utile pari a 284mila euro. Indagini che portarono a un vero e proprio terremoto giudiziario, con tre arresti e 38 avvisi di garanzia.
“Tre o quattro braccia, poi i soldi te li do io”
Tra gli indagati figurava anche il presidente della cooperativa, Bruno Goisis. Secondo gli investigatori c’era di fatto una sorta di sistema messo in piedi per sfruttare i richiedenti asilo al fine di fare soldi. Quello che emerge adesso, in base a quanto rivelato da La Verità, sono le richieste del deputato Carnevali a Goisis. “Ciao, senti”, dice il parlamentare, “ho un’urgenza e ho bisogno di chiederti una mano in questo senso, eh, tu riesci a darmi la disponibilità di avere tre, tre braccia, cioè tre o quattro esseri umani domani, un paio di ore, che mi aiutano ad imbustare poi io i soldi li do a te ci pensi tu a trovare il modo?“. Carnevali avrebbe insomma chiesto “braccia” da impiegare in confezionamento, stampa e volantinaggi elettorali. Il presidente della cooperativa avrebbe risposto secco: “Sì, non ti preoccupare, dove?”.
“Non preoccuparti onorevoli, poi ci vediamo”
Replica del deputato: “Allora, se puoi, se possiamo, dalle tre alle sei in federazione al Pd, prendiamo un po’ di ragazzi che non sanno magari eh, e poi io il contributo economico lo do a te, te lo do nella formula…”. Quale formula? Qualche giorno dopo i due si sentono di nuovo. Carnevali: “Vi lascio 200?” Goisis: “A chi?” Carnevali: “Te lo vedi tu? A te da dare ai ragazzi”. Goisis: “No, non funziona così, onorevole non funziona così. Tu non preoccuparti, tu fagli fare le cose che servono poi ci vediamo”. Carnevali: “Sì, ma io ho capito, mi devi fare non so un qualcosa, non so, vabbè”. Goisis: “Allora, sono miei dipendenti, punto”. Carnevali: “Sono tuoi dipendenti. Alessandro Redondi (commercialista Pd) chiama te e vi arrangiate voi due?” Goisis: “Brava, ci arrangiamo noi due”.
La rielezione e il bonifico
Il presidente della cooperativa avrebbe ribadito al telefono con il commercialista del Partito Democratico che a lui non interessava proprio che i richiedenti asilo venissero retribuiti. Dunque gli interessava soltanto che il deputato dem venisse rieletto? Sta di fatto che la Carnevali venne rieletta e dopo qualche tempo fece un bonifico alla cooperativa Ruah. Somma accreditata: 150 euro. Causale “Erogazione liberale per Orto Botanico”. Quindi i richiedenti asilo avrebbero lavorato per la campagna elettorale di un deputato del Pd senza essere pagati. Poi però la cooperativa che li gestiva ha preso denaro dallo stesso deputato Pd. A questo punto sta alla magistratura stabilire se si è trattato di uno scambio di favori oppure no.
Alessandro Della Guglia