Il presidente polacco all’attacco del gender: “Via l’insegnamento Lgbt dalle scuole”
Roma, 15 giu – «L’ideologia Lgbt è ancora più distruttiva di quella del comunismo». Con queste parole il presidente polacco Andrzej Duda ha voluto aprire la campagna elettorale per le elezioni presidenziali del prossimo 28 giugno, definendo la questione Lgbt una dottrina «neobolscevica, ancora più devastante per l’essere umano». Duda ha quindi proseguito nella sua crociata promettendo di vietare l’insegnamento delle questioni Lgbt e gender nelle scuole polacche. L’attuale presidente è un esponente del partito di destra Law and Justice Party (PiS), secondo il quale l’ideologia Lgbt sarebbe frutto di un’influenza straniera invasiva «che indebolisce i valori tradizionali nella fedele nazione cattolica», e si pone in netto contrasto con il suo principale avversario politico, il sindaco liberale di Varsavia, Rafal Trzaskowski, esponente del maggiore partito d’opposizione polacco. Trzaskowski ha ricevuto pesanti critiche per aver introdotto l’educazione sulle questioni Lgbt nelle scuole di Varsavia.«I genitori sono responsabili dell’educazione sessuale dei loro figli», ha spiegato Duda durante un incontro con la sua base elettorale. «Non è possibile per nessuna istituzione interferire nel modo in cui i genitori crescono i loro figli». Il presidente ha anche affermato che non permetterebbe alle coppie gay di sposarsi o adottare figli. «È un’ideologia straniera. Non vi è alcun motivo perché questo fenomeno si verifichi nel nostro paese in alcun modo». Trzaskowski, dal canto suo, ha affermato di essere a favore dei diritti civili per gay, ma di non approvare le adozioni per le coppie omosessuali. Duda si è impegnato a firmare una carta dei diritti per le famiglie, con proposte che includono impegni per conservare regimi di benefici speciali per famiglie e pensionati. «Questa (lsa carta dei diritti, ndr) è un documento radicale che divide la società polacca, introducendo standard che ricordano i tempi più brutali della storia polacca ed europea», ha attaccato l’altro candidato presidenziale Robert Biedron, gay dichiarato, del partito di sinistra della politica polacca.
Cristina Gauri