“Andiamocene da questa Europa di banchieri”: Sgarbi dà il via alla raccolta firme per il referendum
Roma, 14 giu – Vittorio Sgarbi ha annunciato ufficialmente l’inizio della raccolta firme per indire il referendum sull’uscita dell’Italia dall’Unione europea. A tal scopo ha utilizzato i suoi due social network principali, ossia Facebook e Twitter, dove ha pubblicato un’immagine rappresentativa allegata ad un messaggio tanto breve quanto incisivo: “Seguiamo gli inglesi. Andiamocene da questa Europa di banchieri e burocrati che serve solo a mantenere privilegi e pagare stipendi inutili. L’Italia può farcela da sola, come ha fatto in passato”.Vittorio Sgarbi✔@VittorioSgarbi
Seguiamo gli inglesi. Andiamocene da questa Europa di banchieri e burocrati che serve solo a mantenere privilegi e pagare stipendi inutili. L’Italia può farcela da sola, come ha fatto in passato. Condividi questo messaggio sul tuo profilo. @stampasgarbi @Agenzia_Ansa @Adnkronos
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Il referendum di Sgarbi
Chi conosce il critico d’arte non dovrebbe stupirsi delle frasi sopracitate: Sgarbi, infatti, non ha mai nascosto di ripudiare la moneta unica, mettendone quotidianamente in luce gli aspetti negativi, dall’aumento esponenziale dei prezzi degli articoli di uso comune, fino ad arrivare al modo con il quale tale moneta è stata imposta agli italiani.
Nell’immagine allegata al testo è chiaramente indicata la possibilità di recarsi al proprio comune per firmare la sottoscrizione per il referendum. Come ha affermato l’ufficio stampa di Vittorio Sgarbi il 25 maggio scorso, in seguito alla deposizione presso la Corte di Cassazione del progetto di legge costituzionale, si potrà firmare in tutti i 7.904 comuni italiani. Saranno necessarie almeno 50mila firme affinché si possa avviare un iter concreto, da qui l’invito di Sgarbi, rivolto al suo pubblico sui diversi social network, a condividere massivamente il suo messaggio.
Un’opportunità per concretizzare l’Italexit
Il Comitato “Libera l’Europa – Uexit”, promotore della raccolta firme, fa riferimento all’articolo 50 del Trattato sull’Unione europea, che norma il recesso volontario ed unilaterale di uno Stato membro dall’Ue. L’articolo in questione definisce anche la procedura di recesso in base alla quale l’Ue stringe un accordo con lo Stato che decide di recedere.
Nel sito ufficiale del Comitato, oltre ad esprimere chiaramente lo scopo principe dell’iniziativa, si può anche leggere il progetto di legge presentato a fine maggio, dove viene aspramente criticata la scelta di cedere la sovranità politica, fiscale e monetaria all’Ue. Nell’articolo 2 del progetto legge si può consultare il quesito che verrebbe sottoposto ad un eventuale referendum, ed è il seguente: “Ritenete voi che, conformemente alle proprie norme costituzionali, lo Stato debba recedere dall’Unione Europea, ai sensi dell’art. 50 del Trattato dell’Unione Europea?”.
Negli ultimi mesi i sondaggi hanno constatato come il sentimento euroscettico abbia registrato un’enorme crescita fra la popolazione italiana, vittima impotente dell’Unione europea durante il durissimo periodo di lockdown. Ora si prospetta una nuova opportunità per tutti i cittadini, chiamati a firmare la proposta di cui Vittorio Sgarbi è promotore, per una nazione rinata, grazie alla ripresa della sua sovranità.
Giacomo Garuti