Terrorismo: anarchici arrestati a Roma. Avevano la loro base nel centro sociale “Bencivenga”
Sette militanti anarchici sono stati arrestati a Roma dai carabinieri del Ros. Sono ritenuti responsabili di associazione con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico, atto di terrorismo con ordigni micidiali ed esplosivi, detenzione e porto di materiale esplosivo, istigazione a commettere delitti contro la personalità dello Stato, oltre che incendio e danneggiamenti aggravati dalla finalità di terrorismo ed eversione dell’ordine democratico.
Gli arresti degli anarchici
L’operazione è scattata in seguito alle indagini avviate dopo l’attentato esplosivo alla Stazione Carabinieri di Roma San Giovanni, compiuto il 7 dicembre 2017 e rivendicato dalla sigla terroristica ”Cellula Santiago Maldonado – Federazione Anarchica Informale-Fronte Rivoluzionario Internazionale”. L’ordigno artigianale, nascosto in un termos di metallo, contenente 1,6 kg di esplosivo, aveva provocato ingenti danni all’ingresso della caserma e per poco non aveva investito con la sua esplosione una passante.
Contatti anche con il Cile
Il gruppo di anarchici aveva contatti anche con il Cile, teatro di devastazioni di matrice anarchica nello scorso mese di ottobre. Nel settembre 2018 i Carabinieri del Ros avevano monitorato, presso il centro sociale Bencivenga, un incontro riservato tra gli arrestati e una militante cilena in Italia, cui consegnarono dei documenti d’area da portare e far circolare in Cile. Inoltre, il militante argentino Santiago Maldonado, cui è dedicata la cellula che ha rivendicato l’attentato alla Stazione Carabinieri di Roma San Giovanni, è morto nell’agosto 2017 a seguito di una manifestazione a difesa del popolo mapuche, tematica di lotta molto cara agli anarchici cileni.
Il legame con i gruppi tedeschi
Importanti contatti sono emersi anche con i gruppi anarchici tedeschi. A Berlino, inoltre, nell’ottobre 2018, è stato compiuto un altro attentato rivendicato da una cellula Fai-Fri, che rispondeva con quella azione sempre al comunicato strategico di Alfredo Cospito, ”L’autismo degli insorti”, cui si lega la rivendicazione dell’attentato alla caserma dei Carabinieri di San Giovanni.
Gli anarchici nel centro sociale Bencivenga
Era il centro sociale occupato “Bencivenga” di Roma la base della cellula anarchica. Sette le persone arrestate, tra cui Claudio Zaccone, 33enne messinese, Roberto Cropo, 34enne torinese, Flavia Di Giannantonio, 39enne romana, Nico Aurigemma, 30enne romano e Francesca Cerrone, 31enne trentina, finiti in carcere con l’accusa di aver costituito una cellula eversiva di matrice anarchica insurrezionale, Il gruppo mirava poi a riorganizzare il movimento anarchico superando ”ogni localismo”, per avviare una nuova fase dell’insurrezionalismo, che avvicinasse i diversi gruppi, così da colpire l’organizzazione democratica e costituzionalmente organizzata dello Stato. Si tratta di un nuovo gruppo d’azione, che aveva elaborato e portato a compimento un programma eversivo cristallizzato in un documento clandestino dal titolo ”Dire e sedire”, destinato solamente ai compagni affini per ideologia, con cui portare avanti una ”conflittualità viva e accesa”.
Le indagini
Dalle indagini è infine emerso come, per sostenersi, Roberto Cropo, Francesca Cerrone e Flavia Di Giannantonio, ricorressero, attraverso piccoli lavori stagionali in Francia e in Svizzera, all’indennità di disoccupazione da rimpatrio elargita dallo Stato per chi viene licenziato all’estero, allo scopo di sostenersi economicamente nella ”comune” del centro sociale Bencivenga e dedicarsi completamente alla causa insurrezionalista.