I Cinquestelle litigano pure sui posti a sedere. Volano parole grosse: «Qui mi metto io», «imbecille»
Non c’è pace in casa dei Cinquestelle. Ogni motivo è buono per darsele (e dirsele) di santa ragione. La politica pentastellata diventa una beffa, con comportamenti infantili e dispetti che hanno del ridicolo. In scena va un duro battibecco sulle poltrone. Stavolta, però, non si tratta di incarichi, bensì dei banchi della Camera “allargata” per l’emergenza Covid. «Questo posto è mio», «no, è mio». Da qui parte la contesa alla Mezzogiorno di fuoco.
I Cinquestelle fanno i bambinoni: litigano per sedersi
Al centro dello sconro ci sono gli scranni messi in Transatlantico per garantire in massima sicurezza il plenum dell’assemblea. Le poltroncine della discorsi sono nel “corridoio dei passi perduti”. Qui i giornalisti non possono più accedere a causa delle nuove disposizioni. Ci sono i parlamentari. E i posti migliori vanno a ruba.
Il deputato “furbetto” scatena la rabbia dei colleghi
E così accade che di primo mattino – prima della seduta – qualche deputato dei Cinquestelle decida di accaparrare per sé e per i propri colleghi le postazioni più in vista. E lo fa piazzando foglietti e bigliettini, un po’ come accade durante il primo giorno di scuola. Abitudine non particolarmente apprezzata da chi rimane a bocca asciutta, vittima della dura legge del “chi tardi arriva male alloggia”.
Volano parole grosse, da “imbecille” a “irrispettoso”
Qualcuno, rileva l’Adnkronos, non manca di sottolinearlo nelle chat interne. Si apre così la caccia al «genio che ha prenotato mezzo Transatlantico», ringhia una deputata. Volano parole grosse. L’esponente pentastellata punta il dito contro un comportamento «imbecille» e «irrispettoso». Che, spiega, rischia di creare problemi non solo al gruppo dei Cinquestelle ma anche alle altre compagini parlamentari. Tutti finirebbero “compressi” dalla presenza dei deputati grillini rimasti senza posto.
La corsa dei Cinquestelle allo scranno
Comunque la prassi della corsa allo scranno in Transatlantico non deve essere sfuggita ai vertici della Camera. Tant’è vero che, raccontano, da ora in poi i commessi vigileranno con solerzia affinché non vi siano prenotazioni multiple dei posti.