Stefano Bonaccini contro Lucia Azzolina: “Il piano-scuola? Surreale. Così è a rischio il futuro del Paese”
La ripartenza dell’Italia legata a stretto giro alla ripartenza scolastica. Stefano Bonaccini suona la sveglia al governo: “Per la scuola 1,5 miliardi non bastano. Ne servono più del doppio. Tutti i soldi che occorrono vanno presi” dunque. In un’intervista a Repubblica il governatore dell’Emilia-Romagna non le manda di certo a dire. Nel mirino Lucia Azzolina, ministro dell’Istruzione, che si è prodigata a chiudere prima di tutti gli altri paesi europei la scuola senza però aver ancora trovato come e quando riaprirla. “Quel che deve essere chiaro è che istruzione e sanità sono i pilastri del Paese e devono essere alla base del patto per la ricostruzione – prosegue il piddino -. In Emilia-Romagna, dopo il sisma del 2012, nessuno perse un’ora di lezione nonostante le tante scuole inagibili. Si può fare. Educazione, competenze e ricerca devono essere considerati strategici, o si mette a rischio il futuro del Paese”. Parole, quelle di Bonaccini, dure contro il governo. Parole di chi sembra davvero coltivare l’ambizione di far politica a livello nazionale, voce che circola con sempre maggiore insistenza (e alimentata dai sondaggi che danno il gradimento di Bonaccini altissimo).
Ma si sa, i giovani devono tornare sui banchi il prima possibile: massimo a settembre per Bonaccini e Giovanni Toti che, nonostante le divergenze politiche, su questo fronte sono unitissimi. “Il Comitato tecnico scientifico ha consegnato le proprie valutazioni, e così pure la task force. Ora il governo può definire le linee guida, che sono certo la ministra Azzolina vorrà condividere con Regioni e Comuni. Noi siamo pronti a collaborare al più presto, perché a settembre bisogna arrivare preparati. E sottolineo a settembre, perché io e Toti abbiamo già detto, a nome della conferenza delle Regioni, che si dovrebbe votare alle regionali, previste in 6 Regioni, entro la metà di settembre. Non alla fine del mese, come chiedono alcune forze politiche. Altrimenti le scuole, tra seggi e sanificazione, aprirebbero addirittura a ottobre. E per me sarebbe surreale”. Pensiero, questo, largamente diffuso tra maggioranza e opposizione dove corre addirittura voce che la Azzolina sarà costretta in fretta a fare i bagagli.