Un ministro somaro per una scuola abbandonata al caos
Neanche un ministro somaro probabilmente si poteva aspettare tutte quelle defezioni: le assenze in Parlamento rendono ancora più indigesto un pacco scuola abominevole. La Azzolina porta a casa il suo decreto perché nessuno ha infierito come meritava. Lo hanno approvato in 245 parlamentari della maggioranza. Che sono riusciti a prevalere per la stanchezza evidente nella battaglia che ha stremato l’opposizione con un ostruzionismo da applausi. Fdi e Lega almeno si sono battuti davvero tanto.
Ma quel provvedimento farà male alla scuola italiana. Per colpa di un governo incapace di dialogo e che ha approfittato del lockdown per imporre le norme più ridicole. Per di più sulla testa dei nostri figli.
Meloni: “Incertezza assoluta sulla scuola”
Ed è significativo lo spettacolino allestito dalla maggioranza dopo l’approvazione finale alla Camera. Si sono fermati ad applaudirsi, ma erano increduli per avercela fatta in zona Cesarini. Ma sul nuovo anno scolastico ”regna l’incertezza più assoluta e studenti, famiglie e docenti sono abbandonati a se stessi”, è stato il severo commento di Giorgia Meloni.
Quei parlamentari i cui nomi non dimenticheremo per il male fatto alla scuola italiana hanno mosso il pollice in direzione contraria ad ogni proposta ragionevole arrivata dall’opposizione. Che voleva evitare il ridicolo plexiglass in classe. E puntava a stabilizzare precari e docenti di sostegno. A tutelare le scuole paritarie e a incrementare l’edilizia scolastica.
No, nulla di tutto questo è stato possibile perché l’arroganza grillina si è chiusa a testuggine a sostegno di un ministro ormai invisa alle famiglie italiane e ai loro figli, e la maggioranza è andata a rimorchio delle strampalate idee della Azzolina.
Sarà la scuola ricordata come quella degli ingressi scaglionati, della didattica a distanza, e appunto dei pannelli di plexiglass. I ragazzi liberi di andare nei parchi ma in classe con la museruola.
Un ministro somaro, scuola nel caos
I parlamentari dell’opposizione hanno avuto facile gioco – nel silenzio e nella vergogna dai banchi delle quattro sinistre di governo – a denunciare le tante e troppe falle normative. Sulla rete fiocca la protesta, persino con le ingiustizie sui minori con disabilità e il sacrificio enorme patito dalle scuole paritarie. Il fiume di critiche non deriva certo da appartenenza partitica ma dalla presa atto di una incapacità totale nel comprendere che cosa è la scuola. Lì dove si devono formare i nostri giovani, essi sono esposti al caos mai visto prima.
Il caso precari è un altro di quelli emblematici. Anni di lavoro gettati al vento, promesse su promesse, ma quando si è trattato di passare dalle parole ai fatti tutto è saltato per aria. Di qui, probabilmente, la ragione di tante defezioni a sinistra. Si sono vergognati di votare un provvedimento umiliante rispetto ai tanti fioretti da campagna elettorale.
Francamente non si comprende perché si sia voluto procedere ancora una volta ignorando ogni esigenza di dialogo, a partire dall’ascolto del mondo della scuola. Probabilmente questa maggioranza va avanti solo se cerca lo scontro al di fuori di sé. Ma alla lunga la pagherà, perché ogni giorno si impegna nel rendere sempre più complicata la vita degli italiani. Un ministro somaro, stavolta, ha abbandonato la scuola al caos.