Scomparso o solo nascosto? Cosa sta succedendo al virus
Con buona pace dei catastrofisti e pessimisti di ogni genere, ilย virusย sta oggettivamente perdendo di potenza. Probabilmente nessuno, non piรน tardi di un mese fa, poteva immaginare una situazione che รจ migliorata progressivamente in maniera netta rispetto ai primi di maggio, quando c’erano ansie e timori di ogni genere per l’inizio della Fase 2.
“Il virus non รจ mutato, รจ cambiata la sua virulenza”
Attenzione, il Covid non รจ scomparso nรจ si รจ estinto. ร sempre presente tra noi, da nord a sud, ma fortunatamente haย persoย gran parte della sua “virilitร ”. Come mai? Si parla di presunte mutazioni genetiche ed una carica virale meno forte, ma soltanto una di queste due affermazioni รจ vera. Quale? Lo abbiamo chiesto in esclusiva perย ilgiornale.itย alย Prof. Massimo Clementi, Direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’ospedale San Raffaele di Milano. “Non abbiamo trovatoย mutazioniย significative del virus. ร per questo che ci siamo rivolti ad altro”, ha spiegato Clementi. “I ricoverati in Italia in terapia intensiva erano oltre 4.500, adesso sono intorno ai 400, c’รจ stato un cambiamento totale. Di fronte a questa chiara evidenza clinica bisogna capire perchรฉ, cosa รจ successo dal punto di vista virologico”, ci ha detto.
Ecco la biobanca. Cos’รจ “altro”? Prima di scendere nel dettaglio, dobbiamo fare un passo indietro. Al San Raffaele รจ stata creata una ‘biobanca’, “una banca deiย campioniย clinici di tutti i pazienti ricoverati al San Raffaele. La spinta per ricercare quello che abbiamo trovato รจ venuta dall’osservazione clinica”, ha affermato il Prof. Un altro illustre ospedale milanese, il ‘Sacco’, aveva dato il via allaย creazioneย di una banca biologica per conservare tutti i campioni prelevati da pazienti Covid, cosรฌ da avere una “memoria storica” e vedere come il virus si evolverร nel tempo.
“ร cambiata la virulenza del virus”. La stessa cosa, da marzo ad oggi, รจ avvenuta e sta avvenendo al San Raffaele, ed i risultati sono sorprendenti. “Un’altra caratteristica importantissima del virus, poco discussa, รจ la suaย virulenza: quanti virus servono per fare un danno al tessuto? ร un elemento che introduce la quantificazione dei virus, bisogna saperli quantificare per dire ‘ qua ne servono mille, diecimila o anche solo dieci virus’ per avere un certo effetto dannoso per l’ospite”, ha spiegato Clementi nel dettaglio. Ed ecco che si scopre l’arcano: quindi, nonostante il Covid-19 non sia mutato genetivamente รจ comunque meno potente, ha perso tutta la forza che aveva quando รจ esploso. Sono stati i tamponi conservati nella biobanca a rivelare la veritร . “Abbiamo avuto la possibilitร di prendere alcuni tamponi effettuati nella prima metร di marzo, ad inizio della pandemia italiana, e quelli della seconda metร di maggio, e li abbiamo confrontati. La differenza รจย abissale”, ha spiegato Clementi.
Le fasi della malattia
Per provare a spiegare i motivi, il professore ci ha detto che la malattia, al momento, รจ composta da due fasi: la prima, indistinguibile dalle altre malattie virali e quella successiva, chiamata ‘tempestaย citochinica’ perchรฉ “c’รจ una grossa componente infiammatoria che porta all’insufficienza respiratoria ed alla necessitร del ricovero in terapia intensiva”. Questa fase, come detto prima, รจ in via di netto miglioramento, sta perdendo l’aspetto piรน grave.
Il virus si adatta all’ospite?ย Se, comunque, il virus non รจ scomparso, in qualche modo ha cambiato modo di attaccare e non sta accadendo soltanto in Italia. “Parlando con altri colleghi anche non italiani, รจ venuto fuori che anche loro stanno osservando questo fenomeno – afferma il virologo – perchรฉ avviene รจ da capire: accade tutto molto velocemente, la scienza non ha questi tempi ma รจ chiaro che siamo sulla strada giusta per capire cosa sta cambiando, se questo virus si sta adattando all’ospite e se questa รจ unaย manifestazioneย dell’adattamento”. In pratica, virus ed ospite (il nostro organismo) si stanno “co-evolvendo”, ecco spiegata la minore cattiveria di Covid rispetto al primo impatto con la specie umana. Ma, chiaramente, anche questa รจ un’ipotesi perchรฉ “รจ un virus che l’uomo non aveva mai visto prima”, sottolinea Clementi, che ha fatto paragoni con altri virus del passato spiegandone il loro decorso. “Quando gli spagnoli sono arrivati in Messico, gli Aztechi li hanno infettati con il vaiolo sterminandoli; i naviganti inglesi del ‘600 infettavano con il virus del morbillo. Quando una popolazione incontra un virus per la prima volta, ne subisce molto di piรน il potere patogeno. Quando poi siย adattaย a viverci, cambia. ร possibile che il virus si stia evolvendo insieme all’ospite”, afferma, sottolineando come sia “passato pochissimo tempo” per poter avere certezze assolute in questo momento.
Il fattore climatico. Perรฒ, oltre alla tesi dell’adattamento, un fattore in questo momento determinante potrebbe essere l’aspetto delย clima, certamente piรน caldo dei mesi scorsi e con un ruolo molto importante dettato anche dal sole. “Viviamo in un momento in cui c’รจ piรน caldo e piรน irraggiamento ultravioletto. Questo potrebbe essere un fattore che incide”. Ed ecco che torna d’attualitร la “cintura del coronavirus“, di cui parlammo nei mesi scorsi, in cui alcuni scienziati del Maryland hanno osservato l’andamento della pandemia cercando di provare la correlazione con le fasce climatiche. “Il clima รจ una possibilitร che aiuta molto: gli altri coronavirus, cugini del Covid, che danno infezioni banali come il raffreddore, hanno tutti e quattro unaย stagionalitร ย invernale e d’estate scompaiono”, ci ha detto il professore. Se anche il Covid si comportasse come gli altri, quindi, dovrebbe soffrire questo periodo a cui stiamo andando incontro. “La pandemia si รจ mossa dalla Cina verso l’emisfero nord, all’inizio non infettato l’emisfero Sud, quando lรฌ erano in piena estate, ma dalla Cina si รจ mossa verso il Medio-Oriente, poi l’Europa e poi Stati Uniti, si รจ mossa da est verso ovest”, ha affermato. Come dargli torto, รจ accaduto esattamente cosรฌ ed รจ difficile che sia una semplice casualitร .
La tesi di Zangrillo. Per tutti i motivi menzionati sopra, non si puรฒ prevedere come, quando e se il Coronavirusย scomparirร , o se acquisterร nuova potenza in autunno. “Chiunque per le piรน svariate ragioni si possa permettere di dire che la seconda ondata ci sarร in autunno o in settembre o prima di Natale, dice delle cose che non hanno senso dal punto di vista scientifico”, haย affermatoย il Prof. Zangrillo, primario al San Raffaele, che pochi giorni fa ha dichiarato “clinicamente” morto il Covid, innescando svariate polemiche. Ma Zangrillo, altro non aveva fatto che riprendere la tesi del Prof. Clementi, che con il suo team ha realizzato uno studio condotto allโOspedale San Raffaele di Milano ed in via di pubblicazione sulla rivista scientifica specializzataย Clinical Chemistry and Laboratory Medicineย su quanto ci ha rivelato poco fa riguardo il cambiamento del virus.
Le tesi contrarie.ย Nonostante i dati del San Raffaele siano basati su dati scientifici, c’รจ chi non crede che il virus abbia perso di potenza. ร il caso della virologa Ilariaย Capua, che ha affermato com il virus non sia cambiato ma “noi abbiamo imparato a proteggerci. Clinicamente non รจ scomparso, ma siamo diventati bravi a gestirlo”. Un altro virologo, Andreaย Crisanti,ย ha addiritturaย attaccatoย Zangrillo affermando che “se il professor Zangrillo fosse andato a Vo’ nella prima settimana di gennaio e avesse visto le persone che magari erano positive al virus avrebbe detto che il virus clinicamente non esisteva. Poi si รจ visto quello che ha fatto”. Insomma, sembra una bagarre degna di Montecitorio piรน che un’osservazione attenta della realtร . Indebolito o meno, รจ un dato di fatto l’avere sempre meno contagi e sempre meno malati in terapia intensiva, oltre ad una minore forza quando il Covid attacca nuovi pazienti. Con buona pace dei catastrofisti e pessimisti.
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