“Virus creato e fuggito dal laboratorio”. Anche l’ex capo dell’intelligence britannica accusa la Cina
Londra, 4 giu – Gli studi e gli esperimenti condotti nel laboratorio di Wuhan tornano di nuovo sotto i riflettori. L’accusa è sempre la stessa, già mossa da Trump e dall’intelligence Usa: «Il coronavirus è stato creato dall’uomo in un laboratorio in Cina e si è propagato nel mondo in seguito a un incidente». Stavolta ad affermarlo è stato Sir Richard Dearlove, ex capo dei servizi segreti inglesi (MI6), in un’intervista al Telegraph. Dearlove ha puntato il dito contro Pechino citando una ricerca norvegese-britannica, di prossima pubblicazione, dalla quale emergerebbe che «elementi chiave nella sequenza genetica del virus sarebbero stati “inseriti” e potrebbero non essersi evoluti naturalmente».Sir Richard Dearlove respinge la teoria della zoonosi, secondo la quale il virus avrebbe fatto un salto di specie da un animale selvatico all’uomo. Secondo l’ex-capo degli 007 britannici, invece, gli scienziati cinesi potrebbero aver condotto esperimenti segreti sui pipistrelli provocando accidentalmente la «fuga» del Covid-19 dal laboratorio di biosicurezza di Wuhan. La relazione sulla ricerca, condotta dagli accademici del St George’s Hospital dell’Università di Londra e dai virologi norvegesi illustrerebbe come, all’interno della sequenza genetica del virus, sarebbero state inserite manualmente delle «sezioni». Gli autori dello studio affermano infatti che il virus possiede delle «impronte digitali uniche» che non possono essersi evolute naturalmente. La ricerca è peer reviewed, in italiano «soggetta a revisione alla pari», una procedura di selezione di articoli, proposti da membri della comunità scientifica, eseguita da specialisti nell’ambito in questione (i cosiddetti referee) che ne valutano il contenuto e stabiliscono se il lavoro a loro sottoposto è idoneo per la pubblicazione.
Le parole dell’ex capo dell’intelligence britannica hanno suscitato un vespaio di polemiche e polarizzato l’opinione pubblica della Gran Bretagna. Grande scetticismo è stato espresso sul documento, che è stato riscritto più volte e non è stato ancora pubblicato in una rivista scientifica. Sir Richard Dearlove ha sottolineato come i risultati del rapporto potrebbero costringere la Cina a pagare al resto del mondo i danni causati dal coronavirus.
Cristina Gauri