Franco Bechis sul 2 giugno: “Razza di ipocriti, le foto degli assembramenti a Codogno con Mattarella non le fanno vedere”
Franco Bechis analizza le manifestazioni del 2 giugno: quella ufficiale del Capo dello Stato Mattarella a Codogno e quella del centrodestra in piazza a Roma. Il direttore del Tempo critica chi ha utilizzato due pesi e due misure per incensare il presidente della Repubblica e poi criticare i leader del centrodestra per gli assembramenti. Bechis fa notare, anche tramite molte foto pubblicate dal suo quotidiano, come la gente era vicina in tutte e due le manifestazioni, ma nessuno ha usato la parola assembramento per la folla che si è accalcata per Mattarella,
“Tutti noi giornalisti avevamo quelle foto in redazione, ma non le avete trovate su nessun quotidiano, perché ci sarebbe stato il rischio di fare vedere un evidentissimo e volontario assembramento non proprio protetto legato a un avvenimento cui stava partecipando il presidente della Repubblica (che ne era ovviamente inconsapevole). Invece sui principali quotidiani avete trovato fior di foto e fiumi grondanti di indignazione su quel che avveniva dall’altro capo di via del Corso: il flash mob organizzato dal centrodestra portando una lunghissima bandiera italiana fino a piazza del Popolo”, scrive Bechis. “Stessa calca della gente in piazza a Codogno quando a piedi è passato il presidente della Repubblica a salutare. Questa foto è stata pubblicata sui principali quotidiani italiani, ma in nessun titolo e in nessun testo è mai comparsa la parola assembramento pur visibilissimo nelle immagini. Mentre in ogni titolo sulla manifestazione del centrodestra si stigmatizzava l’assenza di mascherine e l’assembramento”, precisa sempre Bechis.
Infine il direttore del Tempo si scaglia anche contro Giuseppe Conte: “Persino un telegiornale di Stato ieri ha chiesto durante la sua conferenza stampa a Giuseppe Conte di commentare l’assembramento del centrodestra e lui con fare paternalistico ha spiegato che certo non più negare il diritto della gente a protestare, ma bisogna essere prudenti: ‘Dio non voglia che nasca un nuovo focolaio da li’. Avete capito questo esercito di ipocriti? Se ti assembri a una manifestazione di Matteo Salvini rischi di provo care un nuovo focolaio di Covid-19, se invece accade la stessa cosa festeggiando Mattarella o le Frecce tricolori, ne acquisti in salute”, ironizza amaro Bechis