Sergio Mattarella e il 2 giugno: “Abbiamo ritrovato il vero volto della Repubblica. Ci attende una stagione nuova”

Il 2 giugno si festeggerà il 74esimo anniversario della nascita della Repubblica. “Lo faremo in una atmosfera in cui proviamo nello stesso tempo sentimenti di incertezza e motivi di speranza”, ha affermato il presidente Sergio Mattarella in occasione del concerto al Quirinale dedicato alle vittime del coronavirus. Il capo di Stato annuncia una “stagione nuova”, nella quale “sia possibile uscire al più presto da questa sorta di incubo globale”. La nascita della Repubblica nel 1946 segnava un nuovo inizio, e lo farà anche stavolta, ma con uno spirito profondamente diverso. Perché, come ricorda Mattarella, all’epoca le forze politiche “trovarono il modo di collaborare nella redazione della nostra Costituzione, convergendo nella condivisione di valori e principi su cui fondare la nostra democrazia”. Invece in occasione dell’emergenza coronavirus la politica è più che mai spaccata: non c’è alcuna possibilità di un governo di unità nazionale, in più la maggioranza giallorossa è piena di conflitti interni e il premier Conte è sempre più inchiodato alle proprie responsabilità.

In tutto ciò, sullo sfondo c’è una crisi sociale che cresce di pari passo con quella economica: soluzioni e soprattutto soldi latitano al momento. “Dobbiamo avere piena consapevolezza delle difficoltà che abbiamo di fronte – ha dichiarato Mattarella – la risalita non sarà veloce, la ricostruzione sarà impegnativa, per qualche aspetto sofferta. Serviranno coraggio e prudenza”. Poi il presidente si è speso nella solita campagna pro-Europa: “Nessun paese avrà un futuro accettabile senza l’Ue. Neppure il più forte. Neppure il meno colpito dal virus. Adesso dipende anche da noi: dalla nostra intelligenza, dalla nostra coesione e dalla capacità che avremo di prendere decisioni efficaci”.

Infine Mattarella si è concesso una parte a metà tra la retorica e lo stucchevole, alla luce del caso Palamara e dello scandalo che sta travolgendo la giustizia che fanno il paio con la “strategia dell’emergenza continua” del governo: “Noi italiani abbiamo le qualità e la forza d’animo per riuscire a superare anche questa prova. Così come abbiamo ricostruito il Paese settant’anni fa. Lo abbiamo visto nelle settimane che abbiamo alle spalle. Abbiamo ritrovato, nel momento più difficile, il vero volto della Repubblica”. Se questo è il “vero volto”, c’è poco da stare allegri. 

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