Meloni: con la Rackete tre aguzzini in Italia, ma Delrio e Orfini che salirono sulla Sea Watch se ne stanno zitti zitti
“Associazione a delinquere finalizzata alla tratta di persone, alla violenza sessuale, alla tortura, all’omicidio e al sequestro di persona a scopo di estorsione: sono questi i reati per i quali il Gup del Tribunale di Messina ha condannato a 20 anni di carcere ciascuno Mohammed Condè, Hameda Ahmed e Mahmoud Ashuia”.
Lo scrive Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, in un editoriale su ‘La voce del patriota‘. E continua: “Parliamo dei tre torturatori che lavoravano come carcerieri in Libia e che sono arrivati in Italia a bordo della Sea Watch 3 comandata da Carola Rackete, l’icona della sinistra italiana ed europea che ha speronato una motovedetta della Guardia di Finanza violando le nostre leggi e i nostri confini”.
Notizia nascosta dalla grande comunicazione
“La condanna di questi macellai -aggiunge- è una notizia clamorosa, che oggi viene nascosta dalla stessa grande comunicazione che un anno fa ricoprì di onori la Rackete dipingendola come un’eroina senza macchia e senza paura. Senza pudore l’ipocrisia di quei parlamentari di sinistra, da Delrio a Orfini passando per Fratoianni, che un anno fa salirono su quella nave per accusare di ogni nefandezza e atrocità quello stesso Giuseppe Conte con cui oggi sono felicemente al governo. Della serie: Mettiamoci una poltrona sopra e dimentichiamo tutto“.
“Fratelli d’Italia -conclude Meloni- rimane coerente e non cambia posizione: in Italia non si entra illegalmente, chi aiuta a farlo deve essere sanzionato, le Ong non sono al di sopra della legge e il blocco navale è l’unica soluzione definitiva per fermare le partenze e combattere gli schiavisti del Terzo Millennio”.