Grillini in stile “Bulgaria”, Crimi alla dissidente: “Attenta, se voti per Salvini…”
Ci sarà un deferimento ai probiviri della senatrice Riccardi dopo il voto in dissenso sul caso Salvini-Open Arms? “Assolutamente no”, risponde all’Adnkronos Vito Crimi, capo politico del M5S. C’è stato un confronto tra il capo politico del Movimento 5 Stelle e la senatrice Alessandra Riccardi prima del voto della Giunta delle immunità parlamentari sul caso Salvini-Open Arms, dove la parlamentare M5S, in dissenso dal proprio gruppo, ha detto no all’autorizzazione a procedere nei confronti del leader della Lega ed ex ministro dell’Interno. Un confronto durante il quale alla senatrice grillina era stato detto di fare attenzione alle conseguenze del suo “voto salvianiano”, come racconta lei stessa…
Crimi avvisa la Riccardi prima del voto…
“Crimi – racconta la Riccardi all’Adnkronos – mi ha fatto presente quali potevano essere le conseguenze di una eventuale spaccatura in seno alla Giunta sul piano politico, ma non c’è stata nessuna minaccia. Mi ha detto solo che una spaccatura del gruppo avrebbe potuto avere ripercussioni a livello di dinamiche di maggioranza. Ci siamo sentiti prima del voto perché ho ritenuto opportuno informarlo di quella che sarebbe stata la mia posizione, per correttezza. Anche il capogruppo Perilli sapeva qual era la mia posizione su questa vicenda, era stato informato”. Si è parlato di eventuali sanzioni disciplinari nei suoi confronti? “No, non si è parlato di sanzioni”, replica Riccardi, anche in questo video.
Il portavoce sminuisce l’espisodio
Interpellato sempre dell’Adnkronos, Crimi afferma: “Ogni voto che facciamo ha conseguenze sul piano politico, tutti i giorni, le ha rafforzando o minando l’azione politica… e io devo sempre rappresentare tutti gli scenari che si possono prefigurare in conseguenza di ogni voto. Ma non ho mai minacciato Alessandra e mai minacciato conseguenze sul piano personale”. La senatrice confermerà in Aula il suo voto contro l’autorizzazione a procedere per Salvini: “Credo di sì – spiega Riccardi – altrimenti mi sentirei un po’ ‘bipolare’. Sarebbe difficile sconfessare il ragionamento che ho espresso in Giunta”.