Il virologo Tarro dichiara: “Coronavirus? Soffre il caldo, persino la salsedine. Normalità è vicina”
Roma, 21 mag – Ospite all’emittente Radio Marte, il professor Giulio Tarro parla dei nuovi contagi che si sarebbero verificati nel Nord Italia e della differenza nella gestione dell’emergenza rispetto al Sud che, però, non attribuisce ai medici. E si sbilancia anche a fare qualche previsione per l’estate.
Tarro: “I medici non avevano capito cosa fare”
“Nuovi contagi nelle regione del Nord? Io vorrei questi dati raffrontati al numero di tamponi che vengono fatti” dice Tarro. “Psicologicamente abbiamo fatto l’abitudine al virus. Inizialmente c’è stato un problema molto serio e non è dipeso da noi centro-meridionali ma dalla gestione sanitaria del Nord. Non avevano capito di cosa si trattasse”. E ancora: “I buoni medici sanno cosa devono fare in pronto soccorso. Andava capito che il problema era legato ai coaguli del sangue invece di trattare il COVID-19 come una polmonite”. E in merito al ritorno alla normalità – anche sotto forma di manifestazioni sportive, come vedere il calcio allo stadio – Tarro sembra ottimista: “Rispettando la distanza, si potrebbe fare già da domani”.
“Burioni? Non bastano scuse”
Poi Tarro torna brevemente sulla polemica col collega Burioni: “Se mi bastano le scuse? No. Non bastano. Siamo buone persone, sì, ma a tutto c’è un limite. Uno può porgere l’altra guancia ma non pure la terza perché una terza non ce l’abbiamo”.
E sulle vacanze, Tarro è ottimista
Infine Tarro fa qualche previsione sull’evoluzione che il coronavirus avrà in estate: “Dipende dalle famiglie virali. La famiglia Coronavirus soffre il caldo, la salsedine, persino la montagna. Non solo non ce lo troveremo tra i piedi ma abbiamo una popolazione così immunizzata che non sarà più un ospite utile per il virus“. Sul diffuso uso delle mascherine, Tarro appare molto critico: “Mascherine? Vanno messe dal paziente e dagli operatori sanitari. Ma per il resto è anti-igienico e può portare anche a problemi respiratori”. E poi il virologo sembra aver più paura della crisi economica che non del virus: “Ho paura che moriremo di fame. In Svezia non se lo sono posti il problema, fanno una vita normale, non hanno nessun problema di mortalità, probabilmente è frutto di un’altra mentalità”.
Ilaria Paoletti