Finalmente si accorgono che la Azzolina è inadeguata: Pd e Leu preparano il siluro
Chiusa la partita della fiducia ad Alfonso Bonafede, un altro fronte di scontro si apre nella maggioranza. Sulla Azzolina. Stavolta si tratta del decreto Scuola, con un livello tale di tensione tra Pd e Leu da una parte e M5S dall’altra da far ipotizzare lo slittamento della fiducia al Senato alla prossima settimana. Un rischio, visti i tempi stretti per la conversione: il dl infatti deve passare alla Camera e scade il 4 giugno.
Azzolina e scuola, accuse e sospetti tra M5S e Pd
Il punto su cui lo scontro sta andando avanti da giorni è quello dei concorsi dei docenti. Il ministro Lucia Azzolina vorrebbe tenere la prova a quiz. Le forze sociali e sindacati prima, il Pd e Leu poi si sono detti contrari per via dell’emergenza sanitaria. E lo hanno messo nero su bianco con gli emendamenti a prima firma Marcucci-De Petris-Verducci. “Il Pd vuol far saltare il decreto”, è l’accusa dei 5 Stelle fortemente irritati per il rallentamento dell’iter. “I pareri al Mef ci sono, ma Misiani non li sta dando…”, spiegano. Dal Pd respingono l’accusa al mittente: “Qui nessuno vuol far saltare il decreto. Piuttosto stiamo cercando una mediazione”.
Il rimpasto sullo sfondo del braccio di ferro
Una mediazione che potrebbe passare dall’ok al concorso a crocette che ufficialmente resterebbe, inserendo però la subordinata che, nel caso non si riuscisse a celebrare la prova (“Cosa che è certa viste le disposizioni per il Coronavirus”, chiosano dal Pd), allora si andrebbe verso le soluzioni indicate dagli emendamenti, come il concorso per titoli ad esempio. Il problema è che al momento “Azzolina non ha ancora mollato, ma va trovata una sintesi. C’è la fiducia, va bene, ma bisogna vedere su quale testo…”, dicono dal Pd. Insomma alta tensione attorno al ministro M5S il cui nome, peraltro, ricorre nelle voci su un possibile rimpasto di governo. La titolare del ministero di viale Trastevere, infatti, viene annoverata tra i nomi a rischio.