Virginia Raggi, una sciagura per Roma: incapacità e arroganza anche nell’emergenza coronavirus
Riapertura amara per la Raggi. Il sindaco di Roma credeva di essere accolta da tappeti rossi e lanci di petali di rosa, e invece un suo recente giro per il mercato di Ostia si è concluso con un figurativo lancio di pomodori.
Le contestazioni alla Raggi non si contano più
Ma contestazioni e manifestazioni pacifiche ormai non si contano più per le vie della capitale. La riapertura è stata solo figurativa. Si è “concesso” ai negozianti di alzare la saracinesca ma non si è fatto nulla per supportarli in questa operazione. I costi fissi restano tali, le bollette si devono continuare a pagare, la merce va acquistata.
Il Campidoglio non ha mosso un dito
Ma con quali soldi? Certo non quelli del governo, né tantomeno con gli aiuti mai visti dell’ amministrazione capitolina che non ha mosso un dito nemmeno per assicurare che tutti i cittadini avessero le mascherine. Noi non possiamo che essere dalla parte dei commercianti che non aprono perché non hanno visto nemmeno un euro da parte del governo.
Indicazioni poco chiare per tutti
Ancora non hanno preso sostanza gli stanziamenti a fondo perduto che sono indispensabili per il commercio, per la ristorazione e tutte le attività del lavoro autonomo. Chi oggi non tira su la saracinesca lo fa per la confusione di direttive che si sono sovrapposte senza indicazioni chiare, ma anche per la mancanza di qualsiasi sostegno da parte dell’esecutivo.
La Raggi, una sciagura per Roma
È vergognosa tanta insensibilità e indifferenza, anche da parte di amministratori locali come la Raggi che non ha contribuito in alcun modo a risollevare l’economia ed è stata una sciagura per Roma, della quale non vediamo l’ora di liberarci. Abbiamo invece letto sbigottiti di un secondo mandato, di una deroga che sarebbe concessa alla Raggi per ricandidarsi di nuovo. Da non crederci. Oltre l’incapacità, oltre l’inadeguatezza, oltre l’ignoranza potè l’arroganza.