Vanno a un funerale dei rom poi infettano intero palazzo

Il funerale rom di Campobasso e gli assembramenti che si sono creati in via Liguria sono finiti sotto la lente di ingrandimento degli agenti della Squadra mobile diretta da Raffaele Iasi, che stanno indagando dopo l’apertura di un fascicolo: l’ipotesi di reato è di epidemia colposa legata a comportamenti commissivi od omissivi.

Gli inquirenti stanno analizzando le immagini delle telecamere grazie alle quali è stato possibile immortalare la fila di macchine che ha seguito il feretro fino al cimitero: qui in molti si sono dati alla fuga dopo aver avvistato l’arrivo degli agenti. Nel frattempo sono state sanzionate decine di persone, con multe che vanno dai 280 ai 400 euro.

Alle esequie nel Molise ha partecipato anche un gruppo di famiglie di etnia rom che ormai da anni vive nello stesso palazzo a Vasto, in provincia di Chieti. Una situazione anomala è avvenuta questa mattina, quando si è registrata un’impennata di ben 14 nuovi positivi nel medesimo condominio e nello stesso quartiere. L’annuncio è stato dato dal sindaco Francesco Menna, che ha chiesto agli organi competenti di istituire la zona rossa nel quartiere San Paolo: “Non possiamo vanificare gli sforzi fatti fino ad ora”. E ha richiesto con urgenza l’adozione di misure restrittive al fine di monitorare la situazione e di tornare “a quella rosea che avevamo in precedenza”. Tuttavia in seguito alla riunione del Coc è stato deciso di scongiurare – almeno per il momento – lo scenario della zona rossa: “Via De Gasperi sarà circoscritta e controllata dalle forze dell’ordine h24. Dai risultati dei prossimi giorni si valuterà la possibilità di insediare una zona rossa”. Il primo cittadino si è inoltre appellato a tutti i residenti, a cui ha chiesto di comprendere quanto accaduto e di non farsi prendere dal panico: “Sono convinto che il quartiere capirà, da questa mattina sono partiti i tamponi a tappeto nella zona interessata dall’emergenza”.

“I rom fanno ciò che vogliono”

Ma gli abitanti avranno gradito la vicenda? Assolutamente no, comprensibilmente. Anche perché i nuovi positivi avrebbero continuato a girare tranquillamente nei supermercati e nei luoghi pubblici dopo essere tornati dal funerale. Sui social non sono mancate le reazioni furiose da parte di chi – dopo oltre 2 mesi di rigoroso rispetto del lockdown – potrebbe essere costretto a stare nuovamente a casa per colpa dei rom trasgressori: “Non ho la forza di capire perché devo temere per la vita dei miei genitori che vivono proprio in quel quartiere e che hanno già i loro problemi di salute”. I cittadini sono incontenibili e si sono scagliati contro l’incoscienza delle famiglie: “Purtroppo i deficenti ci saranno sempre e purtroppo non è una situazione che andrà a migliorare”.

In molti lamentano pure di aver ricevuto un trattamento da serie B rispetto a quello riservato per i rom: “Perché io sotto casa mia sono stato fermato dai carabinieri, con mascherina perché parlavo a distanza con un ragazzo, perquisito, trattato come un criminale, portato in caserma e fatto tornare a casa?”. Anche Francesca non ha usato mezzi termini per denunciare quella che definisce non solo una vera e propria ingiustizia, ma anche una mancanza di rispetto verso chi ha attentamente osservato le misure restrittive imposte dal governo nel corso di queste settimane: “Perché questa gente può fare quel che caspita gli pare e piace?”. E la stessa tesi è sostenuta da tutti i residenti del quartiere. “Noi siamo stati due mesi chiusi dentro casa. Perché questi rom usciti fuori Regione non sono stati controllati da nessuno?”, si interroga un utente. Una ragazza infine ha segnalato un’assurda realtà: “Pensano di bloccarli solo con le transenne. Ci sono solamente i nastri, ma l’ingresso posteriore è del tutto aperto e libero”.

il giornale.it

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