Ristoratore: “Mai visto i 600 euro ma pago le tasse. Lo Stato si vergogni”
“Ogni giorno ci prendiamo cura delle nostre attività, ma dove è lo Stato? Vergogna”.
Non usa mezzi termini un giovane ristoratore intervenuto da piazza Duomo a Milano alla manifestazione contro le misure prese dal governo per le riaperture delle attività commerciali. L’imprenditore evidenzia che il coronavirus ha colpito tutti e nel frattempo “nessuno ha visto i 600 euro, per questo ci fanno riaprire ma l’apertura a metà servizio è una presa in giro”.
Il racconto
Il ristoratore precisa come i dipendenti siano parte integrante delle attività dei commercianti ma gli stessi titolari sono costretti a lasciarli senza lavoro a causa della quantità enorme di tasse. Racconta di aver chiuso la sua attività dal giorno dopo il decreto ma i pagamenti nono stati sospesi. “Ho un ristorante – sottolinea dal megafono alla vigilia della riapertura di lunedì 18 maggio -, sono chiuso da due mesi e non ho mai visto 600 euro, siamo un popolo di lavoratori, abbiamo voglia di lavorare ma non ci sono i presupposti”.
Poi usa una metafora per spiegare la situazione economica di questo periodo. “Lo Stato ti dice come guidare la macchina – prosegue -, ma la verità è che loro non la sanno guidare, non hanno mai lavorato: la teoria è una cosa, la pratica è un’altra”. Come riporta l’Adnkronos, Il giovane ristoratore dice che se i commercianti del capoluogo lombardo scendono in piazza per protestare significa che il problema è concreto e ricorda che “Milano non si è mai tirata indietro”.
Le attività commerciali a Milano
Stamattina si è svolta un’altra manifestazione organizzata da ristoratori e operatori dei pubblici esercizi all’esterno della stazione Centrale in piazza Duca d’Aosta. “Falliamo noi, fallite voi” è stato lo slogan degli imprenditori del settore, che hanno applaudito e ringraziato ironicamente le scelte fatte finora dall’esecutivo.
Dal 18 maggio riapriranno anche i negozi di Milano ma purtroppo ci sono tanti piccoli imprenditori che “sono in difficoltà. Credo sia davvero il momento di dar loro una mano” come ricordato stamattina dal sindaco Giuseppe Sala nel video messaggio quotidiano su Facebook.
Il primo cittadino ha fornito alcuni numeri che fanno capire le moltissime attività presenti nel capoluogo lombardo. “Sono numeri impressionanti – ha precisato Sala -. Cito per esempio i 2.200 negozi di abbigliamento, i 700 di calzature, i 2.900 parrucchieri, i 4.800 bar e i 3.400 ristoranti. Stiamo parlando di una parte significativa della nostra città, quella del commercio”.
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