Mascherine tricolori, in 80 piazze la rabbia degli italiani contro il governo. A Roma in centinaia sotto Palazzo Chigi
Roma, 16 maggio – Per il terzo sabato consecutivo le Mascherine Tricolori scendono in piazza ribadendo la loro ferma opposizione alle restrizioni delle libertà personali e alle tanto annunciate e tanto sbandierate misure economiche messe in campo dal governo Conte; misure che sulla carta dovrebbero far fronte alla drammatica crisi in cui versa il Paese ma di cui non vi è traccia alcuna dal punto di vista degli effetti pratici.
Nessun rilancio, solo ritardi
«Dopo più di due mesi di quarantena abbiamo visto solo annunci», si afferma nelle piazze delle Mascherine tricolori. «Dov’è la tanto sbandierata “potenza di fuoco”? Qui non si vedono rilanci, ma solo ritardi», spiegano nel comunicato di oggi. Mantenendo le distanze di sicurezza, indossando le mascherine tricolori e urlando il loro atto d’accusa nei confronti dell’esecutivo, migliaia di italiani hanno urlato manifestato il loro dissenso in 80 città: da Nord a Sud isole comprese, in città come Torino, Milano, Trento, Verona, Trieste, Parma, Firenze, Ancona, Roma, Napoli, Bari, Lecce, Cagliari e Palermo.
«Nel suo ennesimo show serale Giuseppe Conte – proseguono – ha annunciato una serie di misure del tutto insufficienti. Solo promesse che non potranno essere mantenute. Dove sono i soldi della cassa integrazione in deroga» che gli italiani aspettano da più di due mesi? «Perché centinaia di migliaia di lavoratori autonomi ancora non hanno avuto i 600 euro? Dei soldi in banca per imprese e commercianti neanche l’ombra! E i soldi a fondo perduto? Ammesso che arriveranno saranno pochi e in ritardo!»
A Roma va in scena la repressione
A Roma la protesta è partita da piazza del Popolo, con centinaia di cittadini riversatisi in strada, diretti sotto palazzo Chigi, continuando poi la loro protesta per le vie del centro della Capitale. Una passeggiata pacifica e nel rispetto rigoroso delle norme di distanziamento, che ha incontrato la repressione delle forze dell’ordine: in via dei Due Macelli le Mascherine sono state bloccate da due cordoni che hanno chiuso la strada nei due sensi – favorendo peraltro l’assembramento degli stessi manifestanti che fino ad allora si erano tenuti a debita distanza di sicurezza – e hanno identificato alcune decine di persone, impedendo ai partecipanti anche semplicemente di poter tornare a casa.
Un turismo che muore
Perché nessuno parla di attuare la sospensione degli adempimenti fiscali? «Di una pace fiscale per tutto il 2020 non se ne parla», denunciano le mascherine. «Esistono interi settori, come il turismo, che rischiano letteralmente di scomparire. Servono interventi drastici, epocali, per impedire la chiusura di alberghi, stabilimenti, bar e ristoranti». E richiedono, per la riapertura delle imprese, «regole certe, ma soprattutto applicabili, realistiche, per far riaprire quelle attività che rischiano di non tirare più su la serranda».
Contro la dittatura sanitaria
Grande sdegno per l’indegno melodramma messo in scena dal ministro dell’Agricoltura Bellanova, in lacrime dopo aver annunciato la regolarizzazione di «600 mila immigrati, quando milioni di italiani rischiano di finire disoccupati e in povertà». Ci si chiede «Perché non si è affatto accenno ai fondi per far ripartire la scuola, alla strategia per garantire in futuro una vera istruzione ai nostri figli», e all’assurda decisione di «prolungare lo stato di emergenza per altri sei mesi». E si domandano: «Forse a qualcuno la dittatura sanitaria fa comodo? Limitare la libertà di movimento o di manifestare, multare chi va in spiaggia o chi osa criticare il governo con una protesta pacifica diventerà forse la norma?».
«Non abbasseremo la testa»
«Noi non siamo disposti ad abbassare la testa!», ribadiscono come già espresso in precedenza le Mascherine. «Voi avete deciso che l’Italia deve fallire, che l’Italia deve uscire in ginocchio da questa crisi. Qualcuno vuole milioni di disoccupati e milioni di imprenditori falliti, milioni di famiglie alla fame. Non lo consentiremo». E concludono: «Noi combatteremo per difendere il futuro dell’Italia. La parola deve tornare al popolo, questo governo deve andare a casa! Nonostante la repressione e i divieti, noi manifesteremo. E’ un nostro diritto, ma soprattutto è un nostro dovere. Ribellarsi oggi significa amare la nostra Nazione. Perché la mascherina non è un bavaglio. Viva la libertà! Viva l’Italia!».1 di 37
Questo l’elenco delle piazze delle mascherine tricolori sabato 16 maggio
Roma Piazza del Popolo e Palazzo Chigi, Viterbo palazzo dei Papi, Rieti Piazza Mazzini
Latina piazza Berlinguer, Frosinone Piazza Valchera, Fiuggi via Prenestina, Ciampino via Lisbona, Milano Piazzale Giulio Cesare, Bergamo Piazza Vecchia (Città alta), Mantova Piazzale Porta Giulia, Voghera (PV) Via Bandirola, Varese Piazza 26 Maggio, Brescia, Cremona Piazza Cazzani, Torino Arco del Valentino, Verbania Piazza Fasana, Casale M.to via Umberto Piazza (Unione Artigiani), Tortona Piazza Gavino Lugano, Biella giardino degli Alpini d’Italia, Novara Allea, monumento ai Caduti, Cuneo Madonna dell’Olmo, La Spezia Piazza del Bastione, Aosta Piazza Chanoux, Firenze Piazza Poggi, Viareggio (Lu) piazza Piave, Pistoia piazza Gavinana, Montecatini (Pt) Piazza del Popolo, Siena piazza Amendola, Arezzo Piazza San Francesco, Lucca piazza Vittorio Emanuele (Caffè delle Mura), Pescia (Pt) Piazza Mazzini, Pisa piazza Santa Caterina, Foligno (Pg) piazza Matteotti, Terni viale del Cassero, Isernia piazza Veneziale, Chieti Piazza Theate center, L’Aquila parco del Castello, Lanciano Piazza E. D’Amico, Sant’Egidio alla Vibrata (Te) piazza Umberto I, Ancona Piazza Cavour, Ascoli piazza Ventidio Basso, Fermo piazzale Azzolino, Porto San’Elpidio, Macerata piazza Cesare Battisti, Pesaro Largo Brandani, Belluno Piazza dei Martiri, Portogruaro (Ve) Piazza della Repubblica, Verona Piazza Bra, Porto Tolle (Ro) Largo Europa, Vittorio Veneto (Tv) Piazza Fiume, Padova Piazzale Firenze, Vicenza Piazzale della Vittoria, Thiene (Vi), piazzetta del Parco al Bosco, Trento Piazza Cesare Battisti, Bolzano Piazza della Vittoria, Piacenza giardino Martiri delle Foibe, Parma Piazzale della Pilotta, Cesena Piazzetta Alboni, Forlì Piazza Saffi, Udine Piazza Venerio, Trieste Piazza Sant’Antonio, Pordenone Parco Galvani, Gorizia Giardini pubblici.
Cristina Gauri