Alfonso Bonafede, altro scandalo: il capo di gabinetto si dimette per “raccomandazioni a una pm”
Fulvio Baldi, capo di gabinetto del ministero della Giustizia, si è dimesso per “motivi personali”. O almeno questa è la (vaga) spiegazione ufficiale, ma dietro c’è molto di più ed è ben noto grazie ad un’inchiesta de Il Fatto Quotidiano. Dopo un colloquio con Alfonso Bonafede – al quale ultimamente non ne va bene una – Baldi non ha avuto altra scelta che dimettersi: palese l’irritazione del guardasigilli per i nuovi stralci di intercettazioni agli atti dell’inchiesta di Perugia, nei quali si riferiva di una conversazione tra Luca Palamara, pm romano ora sospeso, e il capo di gabinetto del ministero, che è però estraneo alle indagini.
Il Fatto ha messo le mani sulle intercettazioni delle conversazioni tra Baldi e Palamara, risalenti al periodo aprile-maggio 2019: si parlava di raccomandazioni in favore di una pm e di una giudice che volevano andare a lavorare al ministero di via Arenula. Bonafede non avrebbe apprezzato le logiche correntizie rivendicate da Baldi nelle telefonate con Palamara e quindi le dimissioni sono state inevitabili: il ruolo di capo di gabinetto verrà occupato da Mauro Vitiello, che finora era stato capo dell’ufficio legislativo.