Molise, il funerale rom con decine di persone fa risalire il contagio di colpo (Video)
Campobasso, 12 mag – Settanta contagi in meno di due giorni: un fulmine a ciel sereno colpisce il Molise, dove fino ad alcuni giorni fa i positivi al coronavirus non erano, in tutto, nemmeno 200. Un incremento di più del 30%. E pare che per questo «regalino» si debba ringraziare la comunità rom di Campobasso.
Tutto è iniziato giovedì scorso, con il ricovero di una donna rom al reparto infettivi dell’ospedale Cardarelli del 3 molisano. Da quel momento, una volta partita la macchina dello screening, i positivi sono spuntati come funghi nella comunità rom locale: prima 20, poi un’altra ventina, poi altri 10. Fino ad arrivare a 60 positivi e 4 ricoveri, facendo ricascare la piccola Regione in stato di emergenza. Il motivo? Un funerale, avvenuto il 30 aprile (l’evidenza video è pubblicata in fondo a questo articolo) che ha visto la presenza di decine di nomadi accorsi a omaggiare il defunto. Diversamente dai funerali italiani, vietati fino a pochi giorni fa, e che ora si possono svolgere in forma ultra-contingentata e ultra-blindata.
Il sindaco M5S Roberto Gravina cerca di difendersi «Nessun funerale è stato autorizzato» ha spiegato a Open. «Era stata inoltrata richiesta di celebrare il funerale ma c’è stato un ovvio diniego. La tumulazione al cimitero e la benedizione ci sono state, ma erano meno di dieci persone e si tenevano a distanza», si è giustificato il primo cittadino ora messo sulla graticola social. «I rom avrebbero voluto celebrare il funerale nella chiesa di San Pietro, ma il parroco è stato diffidato a celebrare le esequie e ha chiuso la chiesa. È stata accordata solo la benedizione». Per tutta risposta, i rom si sono assembrati in una cinquantina sotto la casa del defunto, tra pianti, abbracci, saluti. Distanziamento sociale decisamente non pervenuto. Il tutto filmato da una donna incredula che assisteva alla scena dal balcone.
Il video ha permesso di «identificare i due terzi delle persone che erano presenti in via Liguria e che saranno sanzionate», riferisce il Comune di Campobasso. «Ai rom – questa una voce dalla Questura – saranno elevate sanzioni salate per non aver rispettato le leggi in vigore durante il lockdown che vietavano gli assembramenti». Di pianto in pianto, di abbraccio in abbraccio, il virus si è insomma diffuso in quella circostanza, dal momento che – si è saputo poi – al funerale partecipavano famiglie provenienti da altri comuni, compreso un nucleo abruzzese.
Il direttore generale dell’Agenzia sanitaria regionale molisana Oreste Forenzano non sa più che pesci pigliare. «Mi appello al buon senso, al rispetto delle regole» è il suo appello da Facebook, nel tentativo di placare gli animi di una cittadinanza inferocita da due mesi di lockdown, blocco delle attività lavorative e ora sotto la minaccia di una nuova chiusura grazie al menefreghismo d’ordinanza dei rom, davanti al quale le amministrazioni sono sempre pronte a chiudere un occhio. In stato confusionario versa invece il presidente della Giunta regionale dl Molise, Donato Toma, che prima dichiara: «Stiamo facendo tutte le verifiche perché quanto è successo a Campobasso è di una gravità inaudita», e subito dopo si cintraddice: «La situazione a Campobasso è sotto controllo». In tutto questo è da segnalare la «collaboratività zero» dei nomadi che hanno rifiutato l’invito a isolare i positivi in un hotel dismesso.