Silvia Romano, per Salvini il governo fa “pubblicità ai terroristi”
Il giorno dopo il ritorno a casa di Silvia Romano, la cooperante milanese rapita il 20 novembre del 2018 in Kenya e liberata nei giorni scorsi grazie allavoro congiunto degli 007 italiani, somali e turchi, la gioia lascia spazio alle polemiche.
A far discutere, oltre alla conversione all’Islam della 24enne, arrivata a Roma con gli abiti tradizionali delle donne musulmane somale, è la consegna nelle mani della cellula legata al gruppo terroristico somalo al Shabaab che l’ha tenuta prigioniera di un riscatto milionario.
“Ieri era la festa della mamma, era la festa della gioia per la famiglia di Silvia Romano, poi certo qualche domanda deve avere una risposta”, è il commento di Matteo Salvini ai microfoni di Rtl 102.5. “Ricordo sottovoce che i soldi per il riscatto sarebbero stati incassati da un’associazione terroristica che con attentati e autobombe ha ucciso migliaia di persone”, ha aggiunto il leader leghista che accusa Conte e Di Maio di “aver fatto pubblicità ai terroristi” . “Io fossi stato al governo avrei tenuto un profilo più basso, un ritorno più sobrio avrebbe evitato pubblicità gratuita a quegli infami che in nome della religione hanno ammazzato tante persone”, è il pensiero dell’ex ministro dell’Interno.
Ieri, ospite di Fabio Fazio a Che Tempo che Fa, anche la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, aveva chiesto al governo uno sforzo ulteriore per “andare a stanare i carcerieri” della ragazza. Altrimenti, è il ragionamento dell’esponente di centrodestra, “sarebbe un dramma se passasse il messaggio che rapire gli italiani può essere vagamente remunerativo”. “A noi invece – ha aggiunto – serve dare il segnale assolutamente netto che non è un buon affare rapire gli italiani, altrimenti rischiamo ovviamente di trovarci con migliaia di nostri connazionali in giro per il mondo che rischiano di essere visti come un buon affare”.
Dello stesso parere anche il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga: “Non commento le scelte personali di Silvia Romano, ma la riflessione per la quale l’Italia paga sempre rischia di avere un rovescio della medaglia, che gli italiani siano considerati dai terroristi islamici soggetti utili per l’approvvigionamento”. “Pagare il riscatto per Silvia significa finanziare i terroristi islamici, che sono amici della ragazza diventata musulmana, bella operazione”, è invece il tweet provocatorio del giornalista Vittorio Feltri. Critico anche Vittorio Sgarbi che intervistato proprio da Libero fa il paragone con il caso Moro: “Per lo Stato italiano Silvia Romano vale di più, lo dicono i fatti: Moro è morto perché le istituzioni decisero di non trattare coi terroristi, mentre in questo caso il governo ha dato 4 milioni ai carcerieri islamici”. “Abbiamo finanziato chi combatte l’occidente – accusa Sgarbi – siamo diventati complici degli jihadisti”.
A gettare acqua sul fuoco, in mattinata, è il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. Con un post su Facebook il capo della Farnesina chiede “rispetto” per Silvia, “una giovane ragazza che ha vissuto 18 mesi da prigioniera” e che “grazie all’impegno di donne e uomini dello Stato oggi è nuovamente in Italia, tra le braccia della sua famiglia”.
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