Capuozzo sul caso Romano: “Governo ha allestito passerella ai terroristi”
ROma, 11 mag – Nel turbine di opinioni (spesso guaiate) che hanno seguito il caso della liberazione di Silvia Romano c’è stato ben poco spazio dedicato al silenzio di “riflessione”. Sembra averne approfittato il giornalista Toni Capuozzo: “Mi chiedete, nella posta, un giudizio sulla vicenda della volontaria liberata. Se me ne sono stato zitto, finora, una ragione c’è”. E con un suo post su Facebook, Capuozzo dice con chiarezza e posatezza ciò che pensa.
Capuozzo: “Silvia Romano vittima non solo di un sequestro”
“Penso che le parole attorno a una vittima non servano: bisogna essere solidali con la vittima, con le sue sofferenze, anche se hanno la forma di un sorriso radioso. Per essere più chiaro, penso che Silvia Romano sia stata vittima non solo di un sequestro, ma anche di un uso accorto della sua libertà“, scrive Capuozzo. Poi si spiega meglio: “Eccomi, e vi dico che mi hanno trattata bene, che mi sono convertita liberamente, che ho pianto solo il primo mese. In una parola: sembra quelle persone che escono da un coma e ti raccontano com’è la soglia diafana della morte, un senso di pace. Dunque per me è ancora vittima e questo esige il silenzio“. In breve, l’ex giornalista del Tg5 sembra dare adito alle ipotesi che vedono la Romano vittima di una sorta di lavaggio del cervello da parte degli estremisti islamici che l’hanno trattenuta per due anni.
Capuozzo: “Fanno pena le Ong fai da te”
“Tutto il resto ? Fa pena”, taglia corto Capuozzo. E non risparmia nessuno: “Fanno pena le ong fai da te che non pensano ai pericoli, non assicurano volontari malpagati. Fanno pena i governanti che allestiscono la passarella a Ciampino e si ritrovano una passarella degli Shebaab. Fanno pena i commenti rancorosi di chi dice che sono soldi buttati, e avrebbe potuto restare là”. “Anche padre Dall’Oglio amava i luoghi e le persone in mezzo alle quali è stato sequestrato, e forse per sempre. Non l’ho mai capito davvero, ma sarei stato felice se avessimo potuto pagare un riscatto per lui, e per Enzo Baldoni”, scrive ancora Capuozzo.
“Anche i buonisti fanno pena”
“E’ vero, siamo uno Stato dove i familiari dei morti di Bergamo devono pagare le cremazioni, e gli italiani a Cuba devono pagare il volo speciale Alitalia mandato da Di Maio per tornare in Italia ai tempi del virus”, premette il giornalista “ma io sono dell’idea che la vita non abbia prezzo, anche se non sopporto questa disparità di trattamenti. Fanno pena la destra e la sinistra, i giornali di destra e quelli di sinistra”. E poi , Capuozzo entra di più nello specifico: “Fanno pena i commenti generosi : “orgoglio”. “grazie”: di cosa ? Per essere andata ad aiutare gli orfani di un villaggio kenjota invece di aver pagato il viaggio a una giovane del posto, averle insegnato come si tengono i bambini, e rinviata sul posto con i soldi per costruire una scuoletta?”. “Amore dell’avventura, e lo dico con l’affetto di chi per avventura è andato nei posti peggiori. Fanno pena i buonisti che furono e continuano a essere feroci con Fabrizio Quattrocchi. Fa pena l’imam che si è detto pronto ad accoglierla: pessima propaganda per l’Islam, una conversione così, signor imam. Fanno pena tutti, tranne forse il parroco del Casoretto che non dice nulla, è felice e basta. secondo me. Facciamo pena tutti”. L’unica parola di misericordia, Capuozzo sembra destinarla solo alla diretta interessata: “Ma lei, Aisha, deve muovere solo a pietà. Se accorri sul luogo dell’incidente non stai a chiederti se correva troppo o aveva bevuto, se aveva ragione o torto. Chiami i soccorsi, distendi il ferito, sei felice se non ti tocca stendere un lenzuolo bianco. Ecco perchè me ne stavo zitto“.
Ilaria Paoletti