Zingaretti come l’opposizione. Ha scoperto che i soldi non ci sono

In pratica capita anche di ascoltare Zingaretti all’opposizione. Pure il segretario del Pd fa toc toc e bussa al governo perché i soldi promessi non arrivano. Lo scrive su Facebook come se fosse un qualunque esponente di minoranza.

E verga: “La vera svolta che serve è far arrivare i soldi promessi alle imprese e la cassa integrazione ai lavoratori che ne hanno diritto: il Governo insieme ai nuovi provvedimenti deve affrontare subito queste due vere priorità ed emergenze del momento. Il fattore tempo è fondamentale per dare credibilità a tutto e salvare il Paese. Per ricostruire fiducia e dare speranza agli italiani ora vanno dati segnali concreti”.

Zingaretti sembra stare all’opposizione

Costui ha davvero una faccia che non possiamo definire per evitare volgarità.

La parola “subito” fa accapponare la pelle. A questo governo non la si può pronunciare, perché è l’esecutivo che ha burocratizzato persino ogni nostro respiro. Sembra quasi che Zingaretti viva in un altro mondo. Eppure le proteste dovrebbero arrivargli persino dalla regione che governa: 600 euro non a tutti, ma a tutti in grave ritardo. In banca senza passamontagna non becchi un soldo. La cassa integrazione è un miraggio. Ma lui dove stava quando l’opposizione strillava contro queste vergogne?

Ma è complice di questa vergogna

La realtà è che Zingaretti è complice con Conte e il suo ministro dell’economia Gualtieri di un autentico raggiro ai danni degli italiani massacrati dall’incapacità di gestione della crisi economica col coronavirus. Avrebbero dovuto mettere i soldi in tasca agli italiani, hanno cianciato di una inesistente “potenza di fuoco”. Fanfaroni.

Vedano finalmente di sbrigarsi, anziché invadere i social di annunci a vuoto che fanno ancora più arrabbiare i cittadini. Aprano le attività produttive che possono garantire sicurezza: ormai il lavoro autonomo ha capito che per salvarsi deve fare solo da sé. Almeno Zingaretti eviti ulteriori intralci da un governo che fa solo danni. Si lasci lavorare chi vuole farlo e persino a spese sue.

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