Il governo sana i clandestini (e non l’Italia)
Il governo Conte non riesce a sanare il Paese, affetto da una crisi economica senza precedenti, ma si mette a sanate centinaia di migliaia di immigrati irregolari. Per carità, non c’è niente di nuovo sotto il sole: è uno dei vezzi più antichi della sinistra quello di regalare la cittadinanza italiana agli stranieri. Ci hanno provato nella scorsa legislatura tentando il blitz con lo ius soli. Ci riprovano ora, mentre l’Italia è allo sbando, con una maxi sanatoria che potrebbe portare a regolarizzare circa 600mila clandestini.
Il Paese esce malconcio dalla “fase 1”. All’emergenza sanitaria e ai morti, si aggiungono la crisi economica, lo spettro della disoccupazione e, soprattutto, commercianti, pmi e imprese che rischiano di andare a gambe all’aria. Sono questi i fantasmi della “fase 2” che il governo non riesce a scacciare. Le misure partorite fino a oggi si sono dimostrate insufficienti. Di soldi sul piatto ne sono stati messi davvero pochi e le promesse sono venute giù come un castello di carta soffiato via dal vento. Non solo i decreti per curare il Paese si sono rivelati inconsistenti, ma anche la trattativa a Bruxelles si è conclusa con un pugno di mosche in mano. Un flop a 360 gradi, insomma.
Mentre gli italiani chiedono un intervento più deciso, il governo preferisce concentrarsi sugli immigrati. A farsi loro portavoce è il partito di Matteo Renzi che, giusto nei giorni scorsi, aveva minacciato fuoco e fiamme contro Conte se non avesse cambiato il passo sulle misure del governo. Si vede, però, che non aveva alcuna intenzione di mettere al primo posto le nostre imprese. In cima alla sua agenda politica c’è, infatti, una maxi sanatoria che, con un colpo di mano senza precedenti, finirebbe per regolarizzare 600mila clandestini. Il ministro Teresa Bellanova vorrebbe addirittura inserirla nel decreto di maggio. E sì che tutto suggerirebbe di fare il contrario: una nuova ondata di sbarchi ha fatto impennare gli ingressi del 350%, i nuovi arrivi stazionano stipati sul molo di Lampedusa e le ong si preparano a un’altra estate di interventi nel Mediterraneo. La maxi sanatoria del governo non solo è un messaggio sbagliato, che spingerà altri clandestini a far rotta verso l’Italia, ma è soprattutto una priorità di cui il Paese non sentiva il bisogno. Per uscire dalla crisi economica non servono certo permessi di soggiorno a pioggia per chi non ne ha diritto. Il governo studiasse piuttosto come uscire da questo pantano mettendo, innanzitutto, il Paese nelle condizioni di poter ripartire e approntando (una volta per tutte) le regole per la “fase 2” in sicurezza. Ogni giorno che perde, è un durissimo colpo al nostro sistema economico.
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