Meloni: “Chi rispetta le norme di sicurezza deve poter ripartire”
Giorgia Meloni parla all’Agi. È una lunga intervista in cui racconta l’Italia alla vigilia della fase 2.
Un’Italia in difficoltà, ma pronta a reagire. La presidente di Fratelli d’Italia non nasconde di essere delusa dal governo. E chiede che dell’emergenza si discuta in Parlamento. “Noi vogliamo fare la nostra parte, ma qualcuno deve darci la possibilità di contribuire ad aiutare la nostra nazione perché non resteremo a guardare mentre centinaia di migliaia di persone rischiano il proprio futuro”.
Meloni spende parole per gli italiani. Dice di comprendere la disperazione di quelle persone che stanno ancora aspettando che venga pagata la cassa integrazione di marzo. Chiede un sistema di tutela per i più anziani e incentivi agli over 60, di differenziare le misure sul territorio a seconda dei dati del contagio e di rivedere la politica delle riaperture per settori. Rilancia i Bot patriottici e per quanto riguarda il centrodestra non esclude un’iniziativa comune a difesa delle categorie economiche.
“Abbiamo atteso giorni e giorni che il governo desse informazioni sulla fase 2 della quale si è discusso a lungo con fior fiore di esperti e di task force che starebbero lavorando a queste riaperture. Ma mi sono resa conto che la fase 2 è quasi uguale alla fase uno. Mi chiedo che cosa stiano facendo i 450 esperti delle task force e i 65 membri del governo. In Italia si riesce a sospendere la Costituzione, ma non la burocrazia. E quando abbiamo previsto e denunciato che la Cig non sarebbe stata pagata velocemente, ci hanno dato degli irresponsabili”, sottolinea Meloni.
Parla della situazione economica. Della tragedia che stanno vivendo migliaia di italiani. “Avevamo proposto di accreditare subito, a tutti quelli che hanno perso la fonte di reddito e sono senza soldi, direttamente sul conto corrente mille euro proprio per evitare che si finisse così. È anche per questo che con i parlamentari di Fratelli d’Italia siamo scesi in piazza. Per dare voce alle centinaia di migliaia di italiani che vorrebbero raccontare il loro dissenso e non possono neanche manifestare”.
Racconta in cosa consiste fare opposizione di questi tempi. “Lo abbiamo fatto per dire che non condividiamo le scelte che sta facendo il governo in piena solitudine, non condividiamo che il decreto liquidità diventi l’ennesima pacchia per le banche, non condividiamo di offrire come unica soluzione possibile quella di indebitarsi a decine di migliaia di imprenditori che hanno visto la loro attività chiusa per decreto”. Spera che il governo un giorno o l’altro capirà. “Stiamo affrontando un vero e proprio rischio di desertificazione del nostro sistema economico e produttivo”.
Meloni propone inoltre di differenziare le misure sul territorio a seconda dei dati del contagio. “Ci sono province nelle quali la diffusione del virus è molto elevata e altre nelle quali è molto bassa, per questo non ha senso trattare tutto il territorio nazionale allo stesso modo. Bisogna avere vincoli e protocolli diversi a seconda del grado di diffusione dell’epidemia, da monitorare con test rapidi a tappeto su tutti i cittadini. Non condivide l’impostazione del governo delle riaperture per settori. Servono criteri e protocolli di sicurezza fatti per ogni provincia in base alla diffusione dell’epidemia, chi li rispetta deve poter riaprire. “Penso infatti che un ristorante con un ampio giardino possa essere più sicuro di un ufficio chiuso e un parrucchiere più sicuro di un minimarket. Lo Stato dovrebbe piuttosto farsi carico della sanificazione giornaliera dei posti di lavoro, direttamente o con contributi economici diretti”.
Servono Bot patriottici a basso rendimento. Ribadisce Meloni. “Le paure e le denunce che abbiamo raccontato per mesi stanno emergendo con molta prepotenza. Non abbiamo mai visto un’Europa capace di affrontare i grandi temi, figuriamoci questa emergenza. Fratelli d’Italia ha già dichiarato qual è, a nostro avviso, l’unica strada percorribile: l’emissione da parte dell’Italia di titoli di stato a lunghissima scadenza, a basso rendimento, ma con il grande vantaggio di essere non tassati e non tassabili nemmeno in futuro, rendendoli quindi un interessante bene rifugio”. Titoli che con le giuste incentivazioni fiscali e legali, possono diventare molto appetibili per i risparmiatori italiani, ma che, se non collocati interamente sul mercato, devono essere acquistati dalla Bce senza limitazioni per tutto il periodo necessario alla ripresa.
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