Così il virus distrugge la pelle
Il coronavirus può far male anche alla pelle. È quanto dimostrato da uno studio appena pubblicato sul British Journal of Medicine.
La ricerca, realizzata in Spagna su 375 pazienti, ha evidenziato che spesso il Covid-19 può avere conseguenze sulla pelle anche senza altri sintomi.
Come riporta il Corriere, i dermatologi spagnoli hanno esaminato i pazienti positivi o che sospettavano di aver contratto il virus cinese che nelle ultime due settimane avevano manifestato eruzioni cutanee inspiegabili. E così sono state individuate cinque diverse manifestazioni cutanee. In particolare, nel 19% dei casi sono state descritte lesioni rosso-viola simili a geloni. Questo problema dura in media 12,7 giorni, è legato a forme più lievi del virus cinese ed è più comune tra i giovani pazienti.
Nelle ultime settimane in tutto il mondo si sono registrati casi di geloni a mani e piedi tra ragazzini che non hanno manifestato alcun sintomo. A molti di loro infatti i tamponi hanno dato esito negativo. “Pensiamo che i geloni possano essere una manifestazione tardiva del virus anche un mese dopo il contagio, per questo i tamponi sono negativi. La chiave di volta sarà il test sierologico: se c’è memoria immunologica si saprà. Di certo al momento non possiamo escludere nulla, neppure che si tratti di un nuovo virus. I dati sono preliminari”, ha spiegato Sebastiano Recalcati, dermatologo dell’ospedale Manzoni di Lecco e tra gli autori di uno studio sul tema.
Tornando alla ricerca spagnola, in un altro 19% dei pazienti si sono verificate lesioni da orticaria: in questo caso, diverse aree della pelle diventavano di colore bianco-rosa per circa 6,8 giorni. Nel 9% dei casi sono state rilevate eruzioni vescicolari spesso pruriginose, principalmente sul tronco. A riportare questo tipo di eruzione cutanea, i pazienti di mezza età che hanno contratto il virus con una gravità intermedia. La durata in media è di 10,4 giorni. Nel 6% dei casi si sono verificate lesioni vasculitiche causate dalla compromissione della circolazione dei vasi sanguigni, soprattutto nei pazienti anziani. Infine, nel 47% dei pazienti più gravi sono state riscontrate eruzioni maculo-papulari intorno ai follicoli piliferi. “Lo studio spagnolo è molto completo perché descrive nel dettaglio le manifestazioni cutanee legate a Covid – ha spiegato Recalcati -, anche se ha un limite importante: solo il 50-60% dei pazienti studiati era risultato positivo al tampone, gli altri avevano una diagnosi clinica di sospetto Covid-19”.
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