Matteo Renzi, il retroscena: sogna lo strappo e un “governo Ursula” guidato dal Pd
Matteo Renzi è agitato. Pensa a un appoggio esterno al governo – che potrebbe annunciare a giugno – ponendo così le basi per una crisi. “La strada migliore sarebbe quella di un nuovo esecutivo, con un altro premier”, confida ai suoi fedelissimi secondo quanto riporta La Repubblica in un retroscena. “Ma se Conte si illude che staremo qui fermi ad aspettare che i danni di oggi si trasformino nella valanga di ottobre si sbaglia. Noi saremo altrove, la valanga ci troverà all’opposizione”.
Ma il leader di Italia Viva sa anche che non può sbagliare strategia. Al primo segnale di strappo il Pd è pronto a colpirlo, come emerge dalla videochat tra Nicola Zingaretti, Dario Franceschini, Lorenzo Guerini e Andrea Orlando: “Se rompe, si assume la responsabilità di portarci a elezioni in ottobre. E noi diremo che non esistono altri esecutivi possibili”.
Per questa ragione Renzi più facilmente si siederà al tavolo della trattativa per trattare un rimpasto di governo a suo favore. “Conte gode certo di un consenso nell’Italia dei garantiti”, sostiene il leader di Italia Viva, “peccato che tutto il resto del Paese, quello che garantito non è, non sta con lui”. Renzi lo vuole fuori da Palazzo Chigi. Vuole una maggioranza senza di lui. Senza Matteo Salvini e ovviamente senza Giorgia Meloni. Il problema è come fare. La strada è quella di un altro esecutivo “modello Ursula”, sostenuto dal Pd, dall’ala governativa del M5S, da Italia Viva e Forza Italia. Per convincere i dem Renzi fa sapere che accetterebbe la premiership di Zingaretti o di Franceschini.