Il Cts decide il destino del Paese, ma tra i 20 esperti nessun virologo
L’Italia, oggi, è nelle loro mani. Sono i 20 componenti esperti del Comitato tecnico-scientifico che consiglia il Governo sulle misure da prendere nel corso delle diverse fasi della pandemia da Covid-19.
Il Comitato tecnico-scientifico
Il Comitato è nato lo scorso 5 febbraio, quando il nuovo coronavirus sembrava ancora lontano dall’Italia, ed è stato ridefinito nella sua composizione, integrandola con “esperti in relazione a specifiche esigenze”. L’ultima ridefinizione del team risale al 18 aprile, quando un’ordinanza del Capo del Dipartimento della protezione civile ha stabilito la necessità di rafforzare il Comitato, inserendo ulteriori esperti, “anche in vista della fase di ripresa graduale delle attività sociali, economiche e produttive”. Così, il team è arrivato a 20 membri, tutti elencati nel documento di Angelo Borrelli. Ma tra loro non compare nemmeno uno dei virologi noti: da Roberto Burioni a Maria Rita Gismondo, da Fabrizio Pregliasco a Pier Luigi Lopalco, sono tutti assenti dal team che consiglia il premier Giuseppe Conte sugli accorgimenti da prendere per avviare la fase due.
I “nuovi” esperti
A guidare il Comitato tecnico-scientifico c’è Agostino Miozzo, coordinatore dell’Ufficio promozione e integrazione del Servizio nazionale della protezione civile, laureato in Medicina. Lo scorso 18 aprile, nel gruppo sono stati inseriti anche Massimo Antonelli, medico specializzato in Anestesia e rianimazione e direttore del Dipartimento emergenze, anestesiologia e rianimazione del Policlinico Gemelli di Roma, e Roberto Bernabei, Direttore del Dipartimento Scienze dell’invecchiamento, neurologiche, ortopediche e della testa–collo del Policlinico Gemelli. Secondo quanto riporta il Tempo, tra le sue competenze risulta anche quella sui “servizi di assistenza per l’anziano fragile mediante la creazione di modelli che dimostrano il costi-beneficio di un servizio di assistenza domiciliare integrata”. Tra gli esperti risultano anche Fabio Ciciliano, dirigente medico della Polizia di Stato, esperto di medicina delle catastrofi, Ranieri Guerra, laureato in Medicina con specializzazione Igiene e sanità pubblica e rappresentante dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, e Francesco Maraglino, Direttore dell’Ufficio prevenzione delle malattie trasmissibili e profilassi internazionale del Ministero della salute. Infine, dal 18 aprile fanno parte del Comitato anche Luca Richeldi, Presidente della Società italiana di pneumologia e Alberto Villani, Presidente della Società italiana di pediatria.
Gli altri membri
Oltre al coordinatore del Comitato, Miozzo, fanno parte del team anche Silvio Brusaferro, presidente dell’lstituto superiore di sanità, Claudio D’Amario, direttore Generale della prevenzione sanitaria del Ministero della salute, Mario Dionisio, direttore dell’Ufficio di coordinamento degli Uffici di sanità marittima-aerea e di frontiera del Ministero della salute, Achille Iachino, direttore Generale dei dispositivi medici e del servizio farmaceutico del Ministero della salute e Sergio Iavicoli, direttore Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale dell’Inail. Nella lista della protezione civile compare anche il nome di Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani, l’unico con una laurea di specializzazione in Malattie infettive. Inoltre, nel Comitato troviamo anche Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità del Ministero della salute, Nicola Magrini, direttore Generale dell’Agenzia Italiana del Farmaco, Giuseppe Ruocco, segretario generale del Ministero della salute, Nicola Sebastiani, ispettore generale della sanità militare del Ministero della difesa, Andrea Urbani, direttore generale della programmazione sanitaria del Ministero della salute e Alberto Zoli, rappresentante della Commissione salute designato dal Presidente della Conferenza delle Regioni e Province autonome.
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