Quando arriverà e come sarà la seconda ondata dei contagi

In Italia potrebbe esserci una seconda ondata: la preoccupazione nell’ambito dell’emergenza Coronavirus riguarda proprio un ritorno nel nostro Paese dopo l’estate

A lanciare l’allarme è Anthony Fauci, direttore del National Institute of Allergy and infectious Diseases statunitense, che dice a chiare lettere: “Il virus tornerà in autunno, ma saremo più preparati”. Anche gli scienziati italiani danno quasi per certa questa ipotesi, ma va sottolineato che al momento non si ha un modello matematico di previsione. “Non possiamo prevedere che se il 4 di maggio apriamo le frontiere delle varie regioni italiane succede il caos”, ha spiegato Massimo Ciccozzi.

Il paragone con gli altri virus non può dare qualche certezza in più: il direttore dell’Unità di Statistica medica ed Epidemiologia molecolare dell’Università Campus Bio-medico di Roma ha sottolineato che ci si deve basare esclusivamente su prove scientifiche evidenti e su modelli matematici “robusti e sicuri”, non sulle supposizioni del passato poiché ogni virus ha una storia a sé. Massimo Andreoni ha provato a tenere viva la strada della speranza: “Questa leggerissima speranza che il virus scompaia può essere legata al fatto che la Sars scomparve a giugno e che i coronavirus non circolano d’estate”. Ma lo stesso direttore della clinica malattie infettive del Policlinico Tor Vergata di Roma ha voluto chiarire: “Diciamo però che può rappresentare una probabilità di uno su mille”.

“Virus resterà per molto tempo”

Gli scenari che potrebbero verificarsi non sono affatto rassicuranti: “O il virus continua a girare anche in Italia, seppure con una numerosità dei casi molto modesta, o può rientrare nel nostro Paese da qualche parte del mondo”. A oggi non vi è alcuna segnalazione che i cambiamenti abbiano modificato né la patogenicità né la virulenza: “Il virus si sta un po’ modificando, ma non in modo così sostanziale da far ritenere che possa diventare un virus banale”. A non escludere una seconda ondata è anche Claudio Mastroianni, professore ordinario di malattie infettive alla Sapienza di Roma, che ha sottolineato come potrebbe risultare fondamentale “sottoporre in anticipo le persone alla vaccinazione anti influenzale”.

Come riportato da Il Messaggero, l’avvertimento lanciato da Tedros Adhanom Ghebreyesus è chiaro: “Questo virus resterà con noi molto tempo”. Il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità ha ribadito che le prime evidenze disponibili “indicano che la maggior pare della popolazione del mondo rimane suscettibile. Ciò significa che le epidemie possono facilmente riaccendersi”. Ma Mastroianni è fiducioso: certamente è consapevole che il Coronavirus continuerà a circolare finché non avremo un vaccino, ma sostiene in maniera convinta che il servizio sanitario nazionale “con tutte le misure messe in campo, è indubbiamente più attrezzato per gestire una eventuale fase successiva”.

il giornale.it

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