«Bella Ciao mi ha mandato di traverso il pranzo». Vicesindaca presa di mira dai “rossi”: «Sei una cagna»


Un video sui social ed è scattata subito la polemica. Sì perché, come al solito, “Bella Ciao” non si può toccare, criticare. A trovarsi nella bufera è Laura Adduce, vicesindaca del Comune di Rivoli. L’esponente della Lega sabato 25 aprile ha pubblicato un video sui propri social nel quale criticava in modo aspro tutti coloro che per festeggiare la Liberazione hanno cantato “Bella Ciao”.

La vicesindaca: «Bella Ciao non è l’inno d’Italia»

«Ma lo sapete che “Bella Ciao” non è l’inno d’Italia? Per carità orecchiabile, ha il fatto suo questa canzoncina però..  Avete scoperto che non è soltanto la colonna sonora della serie tv “La casa di carta”, già questo è un traguardo importante. Ho scoperto dei bravi cantanti però mi è andato di traverso quello che ho mangiato», ha detto la vicesindaca di Rivoli.

Gli insulti gravissimi

Immediatamente tutti i “sinistri” si sono risentiti. Come si è permessa? Come ha osato? Il solito polverone alzato dagli “intoccabili”, dai nostalgici dei partigiani rossi. Dopo le molte polemiche, la vicesindaca ha scritto sui social per puntualizzare. «Come sapete, ripudio tutte le dittature, le dittature del passato e quelle del presente. Leggo in queste ore commenti pieni di odio e di rabbia». Infatti, contro di lei hanno scritto di tutto, dall’augurio di morire e insulti pesantissimi, da “cagna” a “puttana”.

«Bella Ciao apre i Festival dell’Unità…»

«Parole oltraggiose non solo per la mia persona, ma per tutte le donne. Questo perché? Perché non la penso come lui». Poi la vicesindaca conclude: «“Bella ciao” purtroppo negli anni è diventata la canzone che apre i Festival dell’Unità ed è stata usata per ricompattare la sinistra». Poi aggiunge: «La mia generazione deve avere la forza e il coraggio di analizzare la storia con senso critico. Deve saper superare le divisioni che non possono di certo aiutare il nostro Paese, soprattutto in questo particolare momento storico».

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