Coronavirus, Luca Ricolfi: “I numeri della Protezione civile sono inesatti, se andiamo avanti così le cifre dei decessi si azzererebbero a metà giugno”
Del coronavirus sappiamo veramente poco. Lo pensa anche il sociologo Luca Ricolfi: “Credo non a tutti sia chiaro che i numeri che quotidianamente ci vengono comunicati dalla Protezione civile non si riferiscono al mare dei contagiati, ma a un laghetto di pazienti intercettati dalle autorità sanitarie”. Nessuno per la firma del Messaggero “conosce esattamente le dimensioni relative del laghetto rispetto al mare, ma le stime più ottimistiche dicono che il mare potrebbe essere solo 10 o 20 volte più grande del laghetto, mentre le più pessimistiche si spingono ad ipotizzare che possa essere 100 volte tanto”.
Non solo, perché le pessime notizie arrivano soprattutto dal fronte decessi. “Il numero di morti nascosti può essere 2 o 3 volte il numero di morti ufficiali”. Di recente le cifre del consueto bollettino parlano di 400-500 vittime al giorno. Siamo dunque a metà del cammino che ci separa dall’obiettivo di azzerarli. “Il progresso tendenziale – prosegue – nelle ultime 3 settimane è di circa 10 morti in meno al giorno: a questo ritmo, il numero di morti quotidiani si azzererebbe solo a metà giugno, e i contagi presumibilmente nell’ultima parte di maggio”. Una notizia che potrebbe mettere i bastoni tra le ruote al lockdown previsto per il 4 maggio.