L’assist Ue per i giallorossi “Regolarizzate tutti i migranti”
Quando dalle sedi comunitarie arriva l’espressione “niente ostacoli”, c’è da scommettere che sul fatto che si è davanti non solo ad un lasciapassare tecnico, ma anche ad una precisa indicazione politica
E così, ecco che nelle scorse ore da Bruxelles è arrivato il via libera alla sanatoria, chiamata “regolarizzazione” per non spaventare troppo una fetta di elettorato vicino all’attuale maggioranza, relativa ai migranti irregolari. Una misura quest’ultima che il governo Conte II vorrebbe varare a breve, con l’obiettivo dichiarato di immettere subito manodopera a lavoro nei campi visto il repentino abbandono da parte di molti braccianti dopo l’esplosione dell’emergenza coronavirus.
“Niente impedisce ad uno Stato membro ,dal punto di vista giuridico, di dare permessi di soggiorno ai migranti che vuole regolarizzare”, ha dichiarato nelle scorse ore Adalbert Jahnz, uno dei portavoce della commissione europea.
In poche parole, secondo Bruxelles non ci sarebbero ostacoli giuridici o tecnici alla mossa che l’Italia vorrebbe attuare sui migranti. E quindi l’Europa ha già messo in chiaro che non avanzerà alcuna rimostranza al progetto di Roma di regolarizzare la posizione di migliaia di migranti irregolari.
Quanti ancora non si sa, visto che sotto questo profilo al momento sussistono diverse posizioni in seno alla maggioranza ed allo stesso governo. Ieri, nel corso di un’audizione tenuta in sede di commissione affari costituzionali alla Camera, il ministro dell’interno Luciana Lamorgese ha smentito l’ipotesi di una regolarizzazione di tutti gli irregolari: “Stiamo lavorando ad una proposta – ha dichiarato il titolare del Viminale – Ma non si tratta di 600mila migranti”.
Questo perché dal ministero dell’interno l’idea principale che trapela riguarda una regolarizzazione soltanto di chi ha già un lavoro. Un’ipotesi ben contraria alla proposta originaria del ministro delle politiche agricole, Teresa Bellanova. È stata lei ad inizio aprile a lanciare per prima l’idea di una regolarizzazione volta a riportare nei campi i lavoratori stranieri.
L’esponente di Italia Viva ha parlato in più occasioni di una platea di più di mezzo milione di migranti, il tutto per far emergere, tra le altre cose, anche il lavoro in nero e combattere il fenomeno del caporalato. A darle manforte anche la compagna di partito Maria Elena Boschi, intervenuta a favore dell’idea di una regolarizzazione nei giorni scorsi.
Come detto però, dal ministero dell’interno è arrivata qualche frenata: fermo restando l’idea originaria di regolarizzare i migranti, è sulle modalità che sono emerse le posizioni più discordanti. Se dovesse passare la linea del Viminale, la platea di persone raggiunte da un’eventuale sanatoria scenderebbe a non più di 200.000.
Circostanza quest’ultima che ha suscitato malumori anche negli ambienti culturalmente più vicini alla maggioranza. Martedì ad esempio, è emersa la posizione del comitato “Ero straniero”, secondo cui l’eventuale scelta del governo di imporre forti limiti numerici e temporali alle regolarizzazioni, renderebbe quasi inutile la norma e non risolverebbe nessun aspetto legato al lavoro nero ed alla marginalità sociale.
Nel governo dunque si dibatte ed infatti l’Unione Europea al momento non si è espressa sul merito della proposta italiana: “Si tratta di una misura attualmente in corso di discussione in Italia – ha ribadito il portavoce Adalbert Jahnz – e dunque non abbiamo commenti particolari sulla sostanza di questa misura”. La proposta non è stata messa nero su bianco, è il senso delle parole del portavoce della commissione, e dunque non è possibile commentarla. Ma, sull’idea di fondo della possibile misura del governo, l’Ue comunque non si metterà di traverso.
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