Luigi Di Maio e le mascherine comprate dalla Cina a prezzo raddoppiato, il meloniano Delmastro in aula: “Che ruolo ha avuto lei?”. Il ministro balbetta
Tutto l’imbarazzo di Luigi Di Maio. In audizione alla Camera, il deputato di Fratelli d’Italia Andrea Delmastro mette alla berlina il ministro degli Esteri, che balbetta e, di fatto, non riesce a rispondere. Il tema è l’acquisto di mascherine dalla Cina a prezzo quasi raddoppiato rispetto a quello precedente allo scoppio dell’epidemia di coronavirus, con beffa ulteriore del “regalo” di migliaia di dispositivi da parte dell’Italia proprio alla Cina nel pieno del dramma di Wuhan, e deciso guarda caso dallo stesso Di Maio.
“Abbiamo concluso un contratto con la Cina per 180 milioni di mascherine. Ed è pronto un rinnovo 300 milioni di dispositivi di sicurezza”, ha spiegato nell’aula quasi deserta il capo della Farnesina. “Ministro – domanda a questo punto Delmastro -, si è speso in prima persona per firmare contratti internazionali? Che ruolo ha avuto per la partita da 209 milioni di euro?” Le mascherine Ffp2 acquistate dalla Cina, ha spiegato il meloniano, sono state infatti pagate 1.50 centesimi l’una invece degli 80 centesimi di una settimana prima dell’inizio della pandemia. E qui Di Maio non trova da dire altro se non “voglio precisare una cosa: noi non firmiamo contratti”. Più che una risposta, una presa in giro.