L’idea del Pd: «Regolarizziamo i clandestini per combattere il coronavirus». La Meloni: «Follia»
Alla fine a sinistra c’è stato chi l’ha detto apertamente: vogliono usare l’emergenza pandemia per regolarizzare i clandestini. Così, dopo il gran baccano sollevato da alcuni ambienti sulla (finta) chiusura dei porti, ora da quelle parti alzano il tiro. E lo fanno affidando il loro messaggio non a un peones qualunque, ma alla voce autorevole e stimata dell’ex ministro dell’Interno Pd Marco Minniti. “Un Paese che lotta contro il coronavirus non può avere sul proprio territorio persone che sono fantasmi senza identità, irrintracciabili, che vivono in baraccopoli illegali potenziale focolaio di epidemia”, ha sostenuto Minniti, per il quale la soluzione è “regolarizziamoli”.
Minniti illustra il piano del Pd
L’esponente dem, in una intervista a Repubblica, ha proposto dunque una grande sanatoria per tutti gli immigrati giunti e rimasti illegittimamente in Italia. Non solo. Per Minniti, “non è agli stranieri che facciamo un favore regolarizzandoli, ma all’Italia perché ne va della salute pubblica”. Dunque, regolarizziamo e ringraziamo. Poi passiamo alla “fase 2”: sfruttamento e sostituzione. Minniti, infatti, dopo aver usato l’argomento della salute pubblica, è passato a quello del lavoro. Nei campi. E ha sollecitato “un grande patto con il mondo del lavoro agricolo in tre tappe: lotta contro il caporalato, contratti di lavoro regolari, permesso di soggiorno”. Neanche a dirlo, le parole di Minniti hanno suscitato applausi a sinistra, fra i quali quello di Roberta Pinotti, anche lei ex ministro dem.
L’altolà di Meloni: “No a sanatorie e sfruttamento”
Ma “alla sinistra che sfrutta l’emergenza per tentare di fare una sanatoria per immigrati irregolari e sostituire la manodopera italiana con quella straniera a basso costo” ha risposto Giorgia Meloni, ricordando che all’Italia si potrebbero fare ben altri “favori”. “Fratelli d’Italia – ha spiegato la leader del partito – risponde continuando a proporre di reintrodurre i voucher in agricoltura e di impiegare i percettori del reddito di cittadinanza (idonei). Siete con noi?”, ha quindi chiesto dalla sua pagina Facebook.