Bufera sulle mascherine: ora Zingaretti viene smascherato
Si infittisce la storia delle “mascherine fantasma” della Regione Lazio guidata da Nicola Zingaretti, i soldi stanziati per le mascherine dalla regione infatti ammonterebbero a circa 35 mln di euro (la metà della commessa totale, 67 mln di euro).
Se n’era parlato già qualche settimana fa ma ora, come riportano sia La Verità sia Il Tempo, l’affare si fa ancora più strano.
La prima azienda a finire nel mirino è la Eco Tech srl di Roma, la quale aveva ottenuto l’incarico di fornire alla Regione 4 mln di dispositivi del tipo ffp3 al costo di 3,9 euro l’una come si legge su La Verità. Poi altre 2 milioni di mascherine chirurgiche al prezzo di 0,58 euro e altre 3,5 mln ffp2 escludendo l’iva in tutti i casi. L’affidamento alla società è stato effettuato in tre diverse date tra il 16 e il 20 marzo. In totale il costo della commessa è stato di 35.819.200, come da accordi la Regione si è impegnata ad anticipare il 50%. La Eco Tech srl di Roma fino a data 27 marzo aveva come oggetto sociale “La produzione e il commercio all’ingrosso e al minuto di materiale elettrico vario, articoli per l’illuminazione”. Nelle ultime giornate di marzo l’oggetto sociale cambia diventando “Vendita all’ingrosso e al dettaglio di attrezzature medicali e di diagnostica generale”, nonché di Dpi (dispositivi di protezione individuale) secondo quanto scrive La Verità. Due psicologhe sono le socie di maggioranza della Eco Tech srl: Anna Perna e Federica Marzia Pellegrino, milanese domiciliata a Miami. Viene costituita il 2017 a Belluno, le due titolari cedono il 49% delle quote ad un cittadino cinese di nome Pan Hongyi. Nonostante questa cessione, l’uomo che risiede a Ningbo (Cina) non risulta avere partecipazioni in Italia.
La Regione Lazio guidata da Zingaretti mette in mano a questa società un importo che risulta essere superiore di 35 volte al fatturato. La Protezione Civile il 2 aprile revoca due delle tre commesse delle mascherine: ffp3 e ffp2. Incarico successivamente riconfermato però il 10 di aprile. A causa dei ritardi nella consegna dei dispositivi la settimana scorsa sono iniziate a scoppiare le polemiche che hanno messo alla luce il problema base: la società non sembra in grado di erogare commesse di quelle dimensioni. I titolari della Eco Tech srl si sono difesi dicendo che erano supportati da un’altra società, la Exor sa, un’anonima svizzera riconducibile, secondo le inchieste, all’imprenditore Antonio Balossi. La stessa sarebbe la tramite di Eco Tech nei rapporti con la multinazionale 3M, leader nella produzione di dispositivi medici. E la Regione Lazio, che aveva erogato i soldi, prende per buona la versione della Exor senza indagare né porsi altre domande. In una nota dell’8 aprile scrive: “La Eco tech è partner di Exor, distributore ufficiale di prodotti 3M”.
Un piccolo dettaglio sfugge alla Regione e a Zingaretti, dettaglio che la stessa 3M metterà alla luce quando verrà interpellata su La Verità: “In riferimento alla commessa affidata dalla Regione Lazio alla società Eco tech per la fornitura di mascherine, 3M Italia tiene a precisare che né Eco tech né Exor risultano essere presenti nell’anagrafica clienti o distributori. Fin dall’inizio dell’emergenza, 3M sta facendo il massimo per garantire la distribuzione dei dispositivi di protezione individuale, dando prioritariamente supporto al settore sanitario. In Italia, come previsto dalle disposizioni governative nel nostro Paese, gli ordini di acquisto della Protezione civile hanno priorità rispetto a ogni altra richiesta”.
Il giro di soldierogati dalla regione non si ferma però soltanto alla Eco tech e alla Exor. Secondo quanto riportato da La Verità, si parla di affidamento alla Worldwide luxury corner” di un appalto da 4.284.298 euro per la produzione di 2 mln di mascherine chirurgiche e 1 mln triplo strato e 2mila tute antinfezione oltre a 10mila occhiali medici incassando l’anticipo di 2.142.149,2 euro. La Protezione Civile decide il 2 aprile di revocare il mandato perché in ritardo con le consegne. La società si è giustificata dichiarando che aveva avuto “difficoltà con il proprio istituto di credito”. “Il 10 aprile arriva però la conferma, l’azienda può continuare con l’appalto senza neanche dare un minimo di garanzie. La conferma è arrivata dal direttore della Protezione Civile Carmelo Tulumello”, si legge sul quotidiano. La società, proprio come la Eco Tech è nata nel 2017 e aveva come finalità l’import-export. Non ha mai presentato bilanci ed è, secondo le visure, inattiva.
Nella banca dati delle Camere di Commercio non c’è traccia di alcun bilancio fornito da quest’ultima società, come non ce n’è della Worldwide Luxury Corner secondo quanto riportato dal quotidiano di Maurizio Belpietro. La signore in questione dal 1997 al 2002 è stata titolare di una società che si occupava di spazi pubblicitari. Una storia imprenditoriale che “sicuramente non è degna di nota” ma nonostante ciò la Regione Lazio guidata da Zingaretti ha deciso di affidarle una commessa consegnando alla società a cui fa capo 2 milioni di euro. Indagando un po’ su internet si viene a scoprire oltreutto che Zingaretti ha messo tutti questi soldi nelle mani di una signora che si definisce “Holistic life coach”, ovvero una sorta di personal trainer spirituale, editor in chief di una rivista specializzata in medicina naturale chiamata Welcome Italy. Candidata nel 2008, ha partecipato alla Lista civica per Rutelli nel Municipio di Ostia sostenendo il candidato presidente Paolo Orneli che oggi è guarda caso assessore allo Sviluppo Economico, commercio e artigianato, ricerca start up e innovazione nella giunta Zingaretti. Qualche giorno fa però si lamentava della situazione politica attuale dicendo ad Affari Italiani: “Non ho né amici in politica né tessere di partito, anzi al contrario sono assolutamente disgustata dall’attuale panorama politico”.
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